La nave rischia di andare in rada Sono in arrivo i moduli del Pignone

La Capitaneria: "Lo stop amministrativo valido anche con mezzo all’ancora"

La nave rischia di andare in rada  Sono in arrivo i moduli del Pignone

La nave rischia di andare in rada Sono in arrivo i moduli del Pignone

La Open arms è bloccata in porto. Un fermo amministrativo di 20 giorni la costringe a non riprendere la rotta verso il Mediterraneo centrale per salvare delle vite. Così da martedì mattina è attraccata alla banchina ’Fiorillo’ del terminalista FHP, lo stesso che opera per il colosso “Baker Hughes” movimentando i giganteschi moduli prodotti nel cantiere apuano. Quando arriverà la necessità di effettuare questo tipo di operazione la nave della ong dovrà essere spostata: le maxi turbine dell’azienda hanno date ben precise di spedizione e l’altra nave, quella che dovra caricarle, non potrà attendere. L’Autorità portuale rassicura che tutto verrà svolto nell’interesse dei terminalisti proprio per questo "la Open arms non può rimanere in porto più di tanto". Fattore a suo vantaggio sono le dimensioni ridotte visto che ha una lunghezza di 37 metri per una larghezza di 10 con un pescaggio (profondità) di 4.8 metri, quindi potrebbe essere destinata in varie parti del porto dato che le misure sono pari a un rimorchiatore.

La nave verrà quindi spostata a seconda delle necessità dello scalo commerciale. Un’opzione è anche quella della rada cioè portare la nave fuori dal porto e farla ancorare. In questo caso la Capitaneria di Porto, su indicazione della prefettura, può autorizzare che venga girata la chiave e dato fondo all’ancora fuori dalle acque interne portuali.