
Il cantiere dei lavori di installazione dell’antenna 5G di 35 metri a Filetto nel comune di Villafranca attualmente sospeso dal Comune
A Villafranca, come in altri comuni lunigianesi, da tempo si fa un gran parlare della possibile costruzione di varie antenne del 5G. In particolare la minoranza entra nel merito, facendo una cronologia dettagliata. "Il 6 marzo – si legge in una nota – la ditta interessata scrisse una Pec al comune per chiedere la disponibilità di un terreno di proprietà comunale in zona ‘La Prada’ con lo scopo di installare un’infrastruttura per telecomunicazioni, in alternativa, trascorsi 30 giorni, si sarebbero rivolti a privati. Il comune non ha risposto e ha tenuto nascosto tutto alla popolazione. Il 3 ottobre l’Unione di Comuni Montana Lunigiana rende noto di aver ricevuto l’istanza per l’autorizzazione dell’impianto dell’antenna 5G, il Comune non risponde e tiene nascosto il tutto alla popolazione, mentre il 7 ottobre viene indetta da parte dell’Unione una conferenza dei servizi istruttoria, interessando il Comune e l’Arpat, per installare l’antenna 5G, sempre senza risposta. Il 4 novembre l’Unione, visto il parere positivo dell’Arpat e considerato che non ha ricevuto alcun parere da Villafranca, emette il provvedimento conclusivo unico, autorizzando la ditta all’istallazione in via Cà la Prada. A fine mese viene dato l’inizio ai lavori e nei giorni successivi gli abitanti della zona chiedono un incontro, che si è svolto con il sindaco, il quale ha dichiarato di non sapere nulla. Come è possibile tutto questo? Un sindaco è chiamato a esercitare poteri-doveri di controllo, anche preventivo, a tutela dell’ambiente e della salute pubblica. Se gli abitanti ne fossero stati a conoscenza, si sarebbero potuti attivare prima che venisse data l’autorizzazione". Se a Bagnone si raccolgono le firme per fermare un progetto non ancora iniziato, ad Aulla il sindaco Valettini assicura la sua contrarietà di concedere la disponibilità delle aree di proprietà comunale, con tanto di lettera indirizzata alla ditta.
Monica Leoncini