REDAZIONE MASSA CARRARA

In ricordo di Lorena Baldi Lo spettacolo sul web

Giovedì serata con la compagnia dialettale su Facebook a tre anni dalla tragedia. Rinviato a ottobre il processo che dovrebbe fare chiarezza sull’incidente.

Tre anni fa la tragedia, che si portò via la vita di Lorena Baldi, apprezzata attrice di commedie dialettali e molto conosciuta in tutto il paese. Quest’anno, a causa delle restrizioni provocate dalla norme anticontagio Covid-19, la manifestazione che veniva organizzata ogni anno per ricordarla, non si potrà fare. Si trattava di una serata al campo sportivo di Renella dove artisti locali si esibivano nel ricordo di Lorena e veniva fatta una raccolta benefica. Quest’anno, causa pandemia, l’evento sarà spostato sul web. Su Facebook giovedì ci sarà una recita di una poesia da parte del gruppo dialettale di Montignoso e Cecilia canterà per coloro che vorranno collegarsi dalle 21 in poi.

Un momento per ricordare comunque una delle figure più importanti della compagnia dialettale. Nelle edizioni passate sul palcoscenico al campo della Renella salivano gli artisti che si sfidavano a colpi di canzoni e poesie per onorare la sua memoria. È ancora viva nella mente dei montignosini quella tragica sera di tre anni fa: era il 23 luglio del 2017, e stava per andare in scena la commedia dialettale in piazza Paolini. Lorena Baldi, 57 anni, sposata con Federico Pucciarelli, titolare dell’enoteca Divino di via Acquala a Cervaiolo era pronta a recitare. La caduta dal palco da un’altezza di circa tre metri le fu stata fatale. La notizia dell’incidente gettò profondamente nello sconforto il paese di Montignoso e la compagnia folkloristica che fino a quell’anno, ormai da decenni, organizzava lo spettacolo dialettale alla Piazza, di fronte al Comune. Fu inutile la corsa disperata all’ospedale di Cisanello nella notte tra sabato e domenica per cercare di salvare la donna. La commedia dialettale “Amore alla Piazza”, conla regia di Maria Cristina Poggi venne stata immediatamente interrotta. Il palco fu stato sequestrato dai carabinieri. Si andò a processo, che doveva partire l’11 giugno, ma il Covid-19 ha rinviato tutto. La famiglia chiede che dopo tre anni si faccia chiarezza sull’accaduto. La prima udienza sarà a ottobre.

Alfredo Marchetti