REDAZIONE MASSA CARRARA

"In dieci anni spariti quasi duemila artigiani"

Non c’è più terreno fertile per gli artigiani in provincia, proprio quella che si vanta di essere la capitale della lavorazione del marmo, un’eccellenza internazionale e non solo nel lapideo. Un’emorragia senza fine che impone un’inversione di rotta: in 10 anni sono spariti 1.840 artigiani, -23%, come conferma lo studio della Cgia di Mestre. Quasi un’impresa su quattro ha chiuso per sempre: una perdita economica ma anche di conoscenze e professionalità che non saranno tramandate. "Gli artigiani stanno diminuendo in maniera spaventosa – sottolinea il direttore di Confartigianato provinciale, Gabriele Mascardi –, sopraffatti da grande distribuzione e commercio elettronico, mentre lo Stato non attua quanto previsto dalla Costituzione. Con meno botteghe e negozi di vicinato, diminuiscono i luoghi di socializzazione a dimensione d’uomo, rendendo meno vivibili e più insicure le zone urbane".

Non basta la piccola ripresa registrata nel post pandemia e l’appello è alle istituzioni, dai Comuni al Governo: "Servono sostegni concreti a chi vuole aprire una attività artigianale o commerciale. Qualcosa si è visto durante il Covid quando molti Comuni, ad esempio, si sono fatti carico dei costi per la consegna a domicilio dei prodotti acquistati nei piccoli negozi. Carrara ha promosso ‘Carrara Sicura’ per agevolare nuove aperture nel centro storico. Ma si deve fare di più. Per le attività di prossimità andrebbero azzerate le tasse locali e attivate politiche del lavoro per dare le gambe a previsioni normative esistenti".

Confartigianato sostiene sin dall’inizio il progetto avviato dalla Regione per salvaguardare e valorizzare le attività artigianali storiche e di alto contenuto culturale e artistico con la creazione delle ‘Botteghe Scuola’ e il riconoscimento della figura del ‘Maestro Artigiano’. "Purtroppo la burocrazia ha ostacolato il decollo, almeno in alcuni settori, di un sistema formativo basato sulla figura del Maestro Artigiano che consenta di preservare settori e tecniche a rischio scomparsa e di fornire una prima risposta al problema del ricambio generazionale".