REDAZIONE MASSA CARRARA

Il “viaggio”a Massa di Rai Due. Riflettori accesi sui tesori apuani

La rubrica ‘SìViaggiare’ curata da Adriano Conte ieri ha fatto tappa in città raccontando storia e bellezze. Dalla qualità delle arance al vino pregiato di Montepepe passando per l’antica Filanda di Forno.

Il “viaggio”a Massa di Rai Due. Riflettori accesi sui tesori apuani

È una magia che si ripete, ma anche un mistero che lancia un inevitabile interrogativo: perché ci emozioniamo così tanto quando in tv mostrano cose a cui passiamo accanto ogni giorno ma non ci fanno – forse per abitudine – lo stesso effetto? È quello che hanno pensato tanti durante i quattro minuti che la nota rubrica del Tg2 “Sì viaggiare“ ha dedicato a Massa, definita dalla conduttrice Silvia Vaccarezza “una piccola città ricca di bellezza“. L’incantesimo, con le prime immagini aeree di piazza Aranci, è stato istantaneo. "Mamma vieni, alla Rai fanno vedere Massa!". E così centinaia di famiglie si sono radunate sul divano per vivere quell’emozione, come se il palazzo Ducale o il castello Malaspina si fossero svelati per la prima volta ai loro occhi.

Il reportage, curato da Adriano Conte, con la celebre “Voglio vivere così col sole in fronte“ a fare da colonna sonora, è partito dal doppio filare di aranci del cuore della città, sottolineando come la loro coltivazione risalga ai primi del ’300. Il tutto preceduto da cenni di storia sulle origini di Massa datate in epoca pre-romanica con due importanti impulsi nel Medioevo e durante il Risorgimento. Grazie alla testimonianza dello storico Franco Frediani è stata ricostruita la nascita del Palazzo Ducale, a metà del ’500, quando il principe Alberico I Cybo Malaspina decise di abbandonare la residenza del castello per trasferirsi in centro. Le telecamere si sono soffermate su Porta Martana, di origine etrusca, e sulla statua collocata di recente in omaggio ad Alberico I, poi hanno esplorato vicoli e scorci, da piazza Mercurio al Duomo con la cripta. "Massa è famosa nel mondo anche per i suoi aranceti che sorgono intorno alla città", ricorda l’autore del servizio. A raccontare le proprietà degli agrumi in un aranceto del ’500, è stato l’agronomo e storico Pier Paolo Lorieri: ha ricordato che due anni fa l’università di Pisa ha riscontrato un contenuto di un polifenolo dieci volte superiore rispetto agli agrumi del Mediterraneo. "Tant’è che i naviganti – spiega – venivano già nel ’500-’600 a caricare le navi di questi frutti perché non marcivano: grazie allo studio dell’università ora abbiamo capito il motivo".

L’ultima parte è stata alla Filanda di Forno, a fine 1.800 fulcro della lavorazione del cotone “in un contesto paesaggistico mozzafiato“. E lo scrittore Massimo Michelucci ha sottolineare che per far funzionare i macchinari fu realizzata vicino alla sorgente del Frigido “che ha la maggior portata d’acqua di tutta la Toscana“. Brindisi finale a Montepepe e al vino pregiato, come ha ricordato l’enologo Alberto Poggi, che deve la sua qualità alla mineralità delle rocce.

Daniele Masseglia