Il porto si chiama fuori. Nel rapporto ambientale presentato al ministero l’erosione non aumenterà

E’ quanto afferma lo studio commissionato alla ’Modimar e Tecnhnital’. Il potenziamento dello scalo con il Nuovo piano regolatore. potrà influenzare ’solo’ i vicini 500 metri di spiaggia fino al Lavello.

Il porto si chiama fuori. Nel rapporto ambientale presentato al ministero l’erosione non aumenterà

Il porto si chiama fuori. Nel rapporto ambientale presentato al ministero l’erosione non aumenterà

Un obiettivo del potenziamento e dell’ampliamento del porto di Marina di Carrara è quello di non aggravare gli effetti erosivi a sud dell’infrastruttura, dalla costa massese fino a Forte dei Marmi. E’ in sintesi quanto riporta un capitolo specifico nella relazione generale allegata al Rapporto ambientale depositato al tavolo del Ministero dell’ambiente per la valutazione del nuovo Piano regolatore del porto di Carrara. Una sintesi di un elaborato più approfondito, allegato sempre al faldone, chiamato ’Studio modellistico di morfodinamica costiera per il porto di Marina di Carrara’. "Gli autori – scrive l’Autorità Portuale del Mar Ligure Orientale, ente proponente presieduto da Mario Sommariva – concordano sul fatto che il regime della dinamica della costa per i litorali di Carrara e di Massa vada posto in relazione alle modifiche indotte sul flusso sedimentario ’longshore’ naturale diretto secondo la direttrice nord ovest-sud est. Va da sé che la nuova configurazione portuale deve essere tale da non interferire ulteriormente con il debole flusso sedimentario naturale ma se possibile favorirlo". Lo studio modellistico serve proprio a valutare "la compatibilità delle nuove opere portuali in corso di pianificazione con il regime morfodinamico delle coste".

Nello studio si rimarca come "l’influenza delle opere portuali di Marina di Carrara sul trasporto solido e sulle tendenze evolutive del litorale è limitata a un tratto di qualche chilometro a sud del porto, mentre non si rilevano apprezzabili differenze nei tratti successivi". Entrando nel merito dello studio elaborato da Modimar e Tecnhnital, si evidenzia che "la realizzazione delle opere foranee previste dalla proposta di Prp, articolate nel prolungamento della diga di sopraflutto nel nuovo molo sottoflutto in destra idraulica della foce del torrente Carrione, comunque non variano in modo significativo i flussi sedimentari rispetto alla condizione attuale" e "le simulazioni mostrano che le nuove opere foranee non introducono fenomeni erosivi sottoflutto anzi favoriscono il flusso dei sedimenti verso sud-est limitandone la dispersione verso il largo. Le modellazioni indicano che le variazioni indotte sulle correnti litoranee e i conseguenti flussi sedimentari si esauriscono nella zona compresa tra le foci di Carrione e Lavello e comunque non arrivano a interessare e a modificare il campo idrodinamico della zona posta a sud-est fortemente condizionato dalla presenza delle opere di difesa costiera comprese tra Frigido e Lavello. La zona di influenza delle nuove opere foranee sulla morfodinamica è contenuta alla sola area posta immediatamente a sud-est del porto per un’estensione di circa 500 metri fino alla foce del Lavello". Opere che non andrebbero quindi ad aumentare l’erosione, e i progettisti auspicano inoltre "che le attività di dragaggio manutentivo dei fondali marini interessati dal canale di accesso e dalla zona di avamporto da associare alla realizzazione del prolungamento dell’attuale molo sopraflutto vengano inquadrate e pianificate per destinare i sedimenti dragati a interventi di ripascimento (emerso o sommerso) del litorale del Comune di Massa a beneficio del bilancio solido litoraneo di tutta l’unità fisiografica e in particolare del tratto compreso tra i Comuni di Massa e Pietrasanta". Si tratta in ogni caso di uno studio commissionato dall’Autorità portuale. In questo periodo di ’osservazioni’ aperte a tutti, arriveranno anche gli studi e i pareri di altri enti e associazioni.