
Con lo spettro del lockdown che è tornato in tutta Italia dalle 22 e con l’ombra delle zone rosse che si allarga su tutta la penisola nella nostra zona, da Cinquale a Marina di Carrara, le seconde case sono tornate ad essere abitate. Alcune delle serrande chiuse dall’estate si sono riaperte e sembra di essere tornati a marzo, quando il Covid era agli inizi, da tutte le parti si fuggiva nel nostro litorale e i Dpcm non avevano ancora chiuso la nazione. È proprio un decreto, quest’ultimo uscito nei giorni scorsi, che ha permesso a coloro che abitavano nelle così dette zone rosse di uscire e trasferirsi nelle seconde case, nella speranza di evitare un nuovo lockdown; il nuovo decreto è in vigore da oggi e così tutti coloro che hanno sentito la necessità di fuggire hanno avuto il tempo di farlo, riaprendo così le case estive della nostra costa. La maggior parte di coloro che sono tornati sono pensionati, lavoratori in smart-working, insomma persone che si possono permettere di lasciare la loro prima casa nella speranza di non rimanere chiusi nelle parti d’Italia più colpite dal Covid-19.
Già durante la prima ondata però questo fenomeno aveva fatto si che nella nostra zona i contagi subissero un’ impennata, così da mettere a dura prova i servizi sanitari e facendoci diventare la zona più colpita della Toscana.
Sottolineava giusto alcuni giorni fa questa situazione anche Lucian Martisca di Forza Italia: "Dopo l’ultimo Dpcm la nostra provincia è a forte rischio invasione da parte di chi ha una secondo casa sul litorale apuano. Forza Italia pretende dei controlli fissi alle stazioni e ai caselli autostradali, perché non possiamo permettere che la nostra provincia diventi un nuovo focolaio a livello nazionale, a questo dovrà pensare il presidente della Provincia Gianni Lorenzetti, che dovrà trovare un accordo con la Prefettura, facendo il possibile per salvare la nostra provincia. Dopo le varie restrizioni da parte del Governo Conte, che ha dato carta bianca alle regioni per cercare di contenere l’espansione del virus, ci aspettiamo un intervento decisivo da parte del Pd, che governa sia in regione che in provincia, e se questi controlli non verranno effettuati sapremo a chi dare la colpa in caso di un eventuale focolaio locale. Regioni come la Sardegna sono state penalizzate proprio per i rientri delle persone che tornavano dall’estero o dalla penisola, e non possiamo permettere di mettere a rischio i nostri cittadini, essendo anche al confine con una regione arancione. Tutto questo potrebbe mettere in difficoltà anche i nostri ospedali, i quali sarebbero sovraffollati in caso di invasione da parte di chi ha seconde case sulla costa".
Gabriele Ratti