
Il libro di Boggi sbarca a teatro. Tra ’Segnature’ e suoni antichi
Dal libro... al teatro. E così le storie del passato diventano interessanti anche per i più giovani. Il libro di Riccardo Boggi, ‘Ciel sereno terra scura. Racconti di segnature, paure e un saggio ritrovato’ sarà riadattato in una versione teatrale, grazie all’attrice Cristina Sarti, che il 20 luglio presenterà un testo teatrale inedito intitolato ‘Segnature, voci suoni e segni di antica cultura’, con l’accompagnamento musicale di Meme Lucarelli. Boggi, lo ricordiamo, è giornalista pubblicista, da poco premiato dall’Ordine per 40 anni di attività, ha iniziato a scrivere con l’apertura della cronaca della Lunigiana della Nazione e ricorda sempre che proprio il nostro giornale è stato la palestra che gli ha insegnato ad adottare una scrittura essenziale e comprensibile a tutti. Il libro è dedicato al ricordo di Germano Cavalli, pioniere e maestro degli studi storici ed etnografici della Lunigiana, il titolo è la formula di guarigione dalle scottature del paese di Vecchietto, che sarebbe ‘Ciel sereno, terra scura, carna cotta torna cruda’.
La formula è curiosamente simile allo scongiuro che compare in una canzone di De André. Il libro vanta bellissimi acquerelli di Anna Kunitz che illustrano le nove storie inedite di uomini e donne incontrate da Boggi 50 anni fa: persone che conoscevano le formule di guarigione, per la prima volta pubblicate nel volume edito nel 1977 e appena ristampato. C’è la storia di Clorinda che riceve le formule come dono di nozze, quella di Luigi, analfabeta che confonde la Trinità con generiche Madonne, quella di Delina che toglie il malocchio applicando senza saperlo una tecnica di rilassamento. Ci sono formule ancora molto praticate per liberare dal malocchio e dal temibile fuoco di sant‘Antonio. "Non pensavo ci fosse tanto interesse per un libro che scrissi a 24 anni - spiega Boggi -, era ancora ricercato sulle bancarelle degli antiquari. Nel libro non c’è solo il mondo magico contadino, ma la fotografia delle tradizioni popolari della Lunigiana agli inizi degli anni settanta, feste religiose come San Genesio e la Madonna in Gaggio, popolari come i fuochi di Sant’Antonio a Filattiera e San Nicolò a Villafranca, racconti di paura come le anime vaganti alle porte dei paesi". Il libro ha avuto uno straordinario successo: sono state stampate oltre 850 copie ed è stato presentato in quasi tutti i comuni della Lunigiana, ad Albareto in provincia di Parma, al Museo dell’Immaginario di Piazza al Serchio, alla Spezia, a Massa, a Carrara; altre presentazioni saranno al castello di Tresana, al castello di San Giorgio della Spezia, a Pontremoli, a Filetto e forse in Consiglio Regionale Toscano. "Ogni volta che il libro viene presentato c’è curiosità - chiude -, tutti vogliono sapere cosa penso del malocchio, dei riti tradizionali che si praticavano e che ancora si praticano. Nelle presentazioni pubbliche il libro diventa pretesto per affrontare il problema del rapporto tra la chiesa e la magia. Quando mi chiedono cosa sia per me la magia io cito Pavese: non so di preciso cosa sia la magia, ma so che inizia sempre quando non te ne vuoi più andare dai luoghi, dai pensieri, dalle persone".
Monica Leoncini