ALFREDO MARCHETTI
Cronaca

Il grande balzo in avanti di Carrara: "In arrivo finanziamenti anche qui"

Divisi ma irrimediabilmente uniti con Massa. E ora finalmente pari per le risorse motore dell’economia

Il diavolo si nasconde tra i dettagli. Un trattino, misteriosamente posizionato 78 anni fa in un documento tra le parole ‘Massa’ e ‘Carrara’, scatenò diatribe e gelo tra le due comunità all’ombra delle Apuane durati decenni. Sguardi di traverso che sono arrivati fino a oggi, quando il Governo ha deciso di equiparare la città del marmo a piazza Aranci. Tramite decreto legge pubblicato sulla Gazzetta ufficiale, Carrara diventa quindi capoluogo insieme a Massa: "Nelle province la cui denominazione è composta dal nome di più comuni, il capoluogo è individuato in ciascuno dei comuni stessi" recita l’articolo 3 dell’atto.

Carrara ha quindi un riconoscimento dopo oltre settantotto anni. Soddisfatta per la decisione di Roma la sindaca Serena Arrighi: "Con questa disposizione il Governo va a formalizzare quella che è la realtà del nostro territorio, un territorio per il quale di fatto Carrara è, è sempre stato e sempre sarà capoluogo". Ma cosa cambierà nella pratica? "A variare saranno – prosegue la prima cittadina –, a partire dalla prossima legislatura, i numeri della giunta e dei consiglieri che passeranno dagli attuali 7 a 9 e da 24 a 32".

"Da subito – continua Arrighi – invece potremo accedere a nuove linee di finanziamento riservate alle città metropolitane o capoluoghi di provincia. Inoltre ci sono le assemblee per gli enti dove con la nuova fascia il comune carrarese avrà tutt’altro peso specifico. Per tanti aspetti, tuttavia, questo è davvero soltanto un mero passaggio formale visto che, per lo meno a livello locale, a molti tavoli e in tutte le occasioni ufficiali Carrara è sempre stata considerata come un vero e proprio capoluogo a tutti gli effetti".

Una querelle, tra Massa e Carrara, iniziata subito dopo la Seconda guerra mondiale: tramite delibera del 9 luglio del 1945, la Giunta del Comune di Apuania (istituita da Mussolini durante il fascismo, che comprendeva anche Montignoso), presieduta da Carlo Andrei, chiedeva agli organi competenti la ricostruzione dei tre comuni confluiti nella stessa, e il ripristino della realtà provinciale, ovvero quella decisa da Carlo Luigi Farini, dittatore delle province modenesi e parmensi e governatore delle romagne, che nel 1859 riunì il territorio in un’unica provincia denominata ‘Massa e Carrara’.

Il decreto luogotenenziale del primo marzo 1946 però, ripristinò sì i comuni, ma la provincia prese il nome ‘Massa-Carrara’, senza la ’e’. Quel trattino non andò giù ai carraresi, desiderosi di rivedere quella ‘e’ misteriosamente sparita.

Nel 2009 si arrivò fino a Montecitorio, con l’ex sindaco socialista Angelo Zubbani a perorare la causa della città del marmo per il ritorno della congiunzione scomparsa.

Massa, con il sindaco Francesco Persiani, ha accolto con favore la decisione dell’esecutivo: "Questa è un’ottima notizia per Carrara e per la nostra provincia. Ora ci saranno maggiori responsabilità di fare squadra nell’interesse di tutto il nostro territorio".

E Gianni Lorenzetti, presidente della Provincia nonché primo cittadino di Montignoso, rilancia e conclude: "Dopo il decreto legge entrato in vigore sarebbe giusto rimettere la congiunzione".