Il “Cabaret” di Arturo Brachetti. Si alza il sipario del Gugliemi

Uno dei più famosi musical per trascinare il pubblico nella Berlino degli anni ’30

Il “Cabaret” di Arturo Brachetti. Si alza il sipario del Gugliemi

Uno dei più famosi musical per trascinare il pubblico nella Berlino degli anni ’30

Trasporterà il pubblico nella sfrenata Berlino degli anni 30, ad un passo dall’avvento del nazismo, tra eccessi, privazione delle libertà, decadenza e contraddizioni quotidiane, in un momento storico distante ma nello stesso tempo molto attuale. E’ “Cabaret”, prodotto da Fabrizio Di Fiore Entertainment con la regia di Arturo Brachetti e Luciano Cannito, in scena al teatro Guglielmi da domani a domenica alle 21. Irriverente, piccante, spettacolare, divertente, cinematografico, è uno di più famosi musical di sempre. L’omonimo film di Bob Fosse con Liza Minnelli vinse ben 8 Oscar. La storia è basata su personaggi ed eventi veri, successi a Berlino e descritti nel romanzo autobiografico “Goodbye to Berlin” di Cristopher Isherwood. La Berlino che sarà raccontata è la più vicina possibile a quella che era nella realtà, con i suoi Cabaret, i suoi bordelli, la sua frenetica vita notturna, le sue incredibili correnti artistiche che ne facevano il crogiuolo di artisti, liberi pensatori e gente comune, di cui la maggior parte inconsapevole dell’avvento del nazismo. Lo spettacolo narra la storia di un americano sbarcato a Berlino che incontra e si innamora di Sally, ragazza inglese dai liberi costumi. Condividono una stanza in una pensione modesta, tenuta da una anziana zitella tedesca innamorata a sua volta di un fruttivendolo ebreo. Fulcro della narrazione è il Cabaret Kit Kat Club dove EMCEE, un presentatore ambiguo e irriverente, interpretato da Arturo Brachetti, si prende gioco della libertà sessuale e del potere. Lo spettacolo, messo in scena da Arturo Brachetti e Luciano Cannito, corre veloce, con un ritmo da montaggio cinematografico, senza censura e pregiudizi, snodandosi tra numeri musicali, ricreati al massimo della loro brillantezza e spettacolarità e la storia più umana e toccante delle due coppie di innamorati, poi travolti da un destino ineluttabile. Con la sua iconica colonna sonora suonata dal vivo, si annuncia dunque come uno spettacolo contemporaneo, a tratti provocatorio, che esplora temi di politica, amore, e libertà personale in un’epoca di grande incertezza, offrendo nuovi spunti di riflessione. Le scene sono firmate da Rinaldo Rinaldi, i costumi da Maria Filippi, la direzione musicale da Giovanni Maria Lori.