
I piatti pasquali della Lunigiana svelati dal professor Benelli
I segreti dei piatti tipici pasquali lunigianesi sono stati svelati dal professore Giuseppe Benelli al ristorante ReBacco, a Carrara, durante la Conviviale della cultura, organizzata dalla Delegazione Apuana dell’Accademia Italiana della Cucina. Fra i presenti, Anna Pinucci Ricci, consultrice nazionale, e don Marino Navalesi, vicario generale, che ha portato i saluti del vescovo fra Mario Vaccari. Il relatore è stato presentato da Beatrice Vannini, delegata apuana, che fra l’altro ha sottolineato la sua fama nazionale di conferenziere. Benelli parlando dei piatti e delle tradizioni legate alle celebrazioni pasquali, si è soffermato a raccontare la storia e sottolineare l’importanza di alcuni piatti come l’agnello di Zeri con patate del posto "caratterizzato da carne tenera e morbida, dolce al palato con una fragranza marcata senza sentori di selvatico". Il suo segreto? Essere cotto nei testi. Ma il cibo che non può mancare è l’uovo, in particolare quello sodo, "simbolo del sepolcro rimasto vuoto e un tempo colorato di rosso per ricordare la passione di Cristo". Fra i protagonisti della tavola pasquale la torta d’erbi, "una diversa dall’altra perché ogni cuoca mette le erbe da lei scelte". E a Pontremoli e Bagnone guai a lessarle: "vanno messe rigorosamente sotto sale. Mia nonna diceva che chi lessa gli erbi non va in Paradiso".
Poi un ghiotto elenco di prelibatezze: tortelli di verdura, crescente, canestrelli e testaroli sui quali Mario Soldati nel 1959 "sul quotidiano Il Giorno scrisse un articolo bellissimo. Da quel momento i testaroli sono entrati nei menù dei ristoranti di Pontremoli e dell’Alta Lunigiana". Poi la torta pasqualina celebrata dal grande giornalista Giovanni Ansaldo che su quella torta scrisse un opuscolo. E infine i vini di Lunigiana, a base di Durella e Ciliegiolo, valorizzati da Luigi Veronelli che in Lunigiana aveva trovato "cibi ancestrali di golosa ed esaltante fattura". Alla fine la delegata Vannini ha consegnato una vetrofania a Nadia Cavazzini che con la chef Simona Cavazzini gestisce il ReBacco.