
C’è gran fermento sulla Multiutility con i sindacati e i cittadini che vogliono vederci chiaro prima che il progetto si sposti dal centro della Toscana alla provincia apuana. La Uiltec area nord Toscana sta preparando "un attivo regionale Uiltec Toscana di tutte le aziende che operano nel servizio idrico per fare il punto della situazione con il segretario nazionale Antonello Assogna, per parlare della Multiutility che rappresenta il metro di confronto che emerge dal modello della Toscana centrale e che qualcuno vorrebbe esportare sul nostro territorio", spiega il segretario Massimo Graziani a margine del direttivo del sindacato che si è svolto nei giorni scorsi a Lucca alla presenza del segretario regionale Uiltec Toscana, Claudio Di Caro. Sul fronte del tessile il segretario Graziani ha evidenziato ancora una volta "le grandi potenzialità del polo apuano dove ci aspettiamo di poter vedere importanti sviluppi nei prossimi anni".
Poi l’attenzione si è concentrata sullo sciopero del 17 novembre: "Assieme alla Cgil scenderemo in piazza per contestare la evidente incapacità del Governo di fare politiche del lavoro che abbiano il diritto di essere definite tali, per difendere i diritti di tutti. La manovra messa in campo colpisce i lavoratori, i pensionati e i cittadini in difficoltà. Non si fa nulla per migliorare condizioni contrattuali e occupazionali mentre si mettono in campo iniziative di dubbia efficacia se non addirittura controproducenti come la flat tax". Anche i cittadini vogliono partecipare a un prossimo consiglio sulla questione multiutility. E’ la richiesta firmata dal Coordinamento dei Comitati e delle Associazioni per la depurazione, le bonifiche e la ripubblicizzazione del servizio idrico, Cca Dbr, che prende alla lettera la proposta fatta dal sindaco di Massa, Francesco Persiani, in risposta alla mozione presentata e discussa in consiglio comunale, inviata oltre che al primo cittadino ai consiglieri del Comune e ai deputati Alessandro Amorese, FdI, e Andrea Barabotti, Lega. Il Cca Dbr chiede quindi di poter avere un proprio relatore esperto al convegno, "di non comprimere i tempi degli interventi per dare modo a tutti gli attori di sistema di poter esprimere il proprio punto di vista e creare anche successivamente al convegno, un percorso partecipativo che dia modo a tutti di potersi esprimere e confrontare ampiamente".