Export da record: 2,7 miliardi di euro. Ma si deve solo alla Baker Hughes

L’aumento è del 15,9%. Senza l’industria meccanica ci sarebbe stata una diminuzione del 6,9% rispetto al 2022 .

Export da record: 2,7 miliardi di euro. Ma si deve solo alla Baker Hughes

Export da record: 2,7 miliardi di euro. Ma si deve solo alla Baker Hughes

Senza l’industria meccanica e, diciamolo in maniera chiara, senza Baker Hughes, l’export apuano nel 2023 avrebbe fatto segnare una recessione. Invece, grazie alla multinazionale con le due sedi ex Nuovo Pignone di Massa e lo Yard di Avenza, che peraltro punta a ulteriori espansioni, l’export di Massa Carrara fa addirittura registrare un record, un picco di crescita percentuale superiore a quello toscano e nazionale. E’ la doppia faccia di un territorio che guarda alla montagna e al lapideo e che invece ha nel cuore della zona industriale le energie per puntare al futuro. Lo dimostrano i risultati dell’analisi dei dati Istat sul commercio internazionale elaborati dalla Camera di Commercio e l’Istituto studi e ricerche (Isr). Le esportazioni di Massa-Carrara hanno raggiunto la cifra record di 2,7 miliardi di euro, registrando un aumento del +15,9% rispetto all’anno precedente, un andamento migliore sia rispetto a quello toscano, in crescita del +5,6%, sia a quello nazionale che nel 2023 è stato stabile.

Il risultato apuano è stato determinato quasi esclusivamente dal settore meccanico, che ha espresso oltre la metà del totale delle esportazioni e il cui andamento è fortemente legato al ciclo di fatturazione di grandi commesse di imprese locali del settore. Ed ecco cosa si nasconde sotto la grande ‘coperta’ del settore meccanico: senza, infatti, l’export provinciale avrebbe registrato invece una diminuzione del 6,9% dovuta in particolare alla congiuntura internazionale e a un rallentamento nei mercati di riferimento per le aziende locali, quali Stati Uniti e Cina.

Per quanto riguarda le importazioni, si è registrata una crescita del +22% rispetto all’anno precedente raggiungendo i 985 milioni di euro, con un incremento di 177 milioni rispetto al 2022, una dinamica influenzata anche dall’aumento del prezzo finale dei prodotti acquistati.

La meccanica, inoltre, trascina tanti altri settori: sono cresciute le vendite di macchine di impiego generali. +37,2% per un totale complessivo di 832 milioni di euro, soprattutto verso Cina e Qatar e in sviluppo anche nuovi mercati come Nigeria e Indonesia. Un crollo invece verso Stati Uniti e Canada (entrambi attorno a -80%). Ma anche in questo caso dipende tutto dalle singole commesse, di grande valore unitario, che variano di anno in anno. Sono tornate a crescere, dopo la flessione del 2022, anche le altre macchine per industria chimica, petrolchimica e petrolifera, salite di 224 milioni di euro (+44,4%), per un totale che si è attestato a circa 730 milioni di euro a fine 2023. Il recupero principale ha riguardato gli Stati Uniti.

Passando ad analizzare il lapideo, che rappresenta nel complesso il 20,9% dell’export 2023 della provincia, per le pietre da taglio o da costruzione, modellate e finite il risultato è stato fortemente negativo nel corso del 2023: con 373 milioni di euro di controvalore l’export è infatti diminuito del 10,2%, vale a dire circa 43 milioni in meno rispetto al 2022. Dopo la significativa crescita dello scorso anno, sono diminuite fortemente le vendite verso gli Stati Uniti (150 milioni), principale mercato di sbocco, con -24,1%. Male anche il grezzo con circa 188 milioni di euro di export a fine 2023, per una diminuzione del -7%- Più della metà delle esportazioni ha visto come destinazione il mercato cinese (96 milioni) che però ha segnato un calo del -6,2%. Tra i settori di specializzazione è da segnalare la contrazione della cantieristica nautica che, a consuntivo 2023, tocca i 25 milioni di euro di vendite all’estero rispetto ai 40 milioni dell’anno precedente (–36,4%). Anche in questo caso l’andamento è legato al ciclo di produzione e fatturazione delle commesse: i mercati di riferimento sono Australia e Usa.