di Francesco Scolaro
C’è il nuovo accordo fra Regione, Sogesid e Ministero dell’Ambiente per completare le opere di messa in sicurezza del terrapieno di fronte all’ex Colonia Torino. Come anticipato da La Nazione a marzo di quest’anno, ormai i soldi per la bonifica non bastano più ma non ci si limiterà soltanto a ‘coprire’ il terrapieno con una protezione sintetica in grado di evitare le fuoriuscite di amianto o altro materiale pericoloso. Davanti al terrapieno, sulla spiaggia di sassi, sarà realizzata una nuova scogliera parallela al lungomare così da difendere la Messa in sicurezza di emergenza del terrapieno da future mareggiate.
Un intervento che di lavori vale all’incirca 500mila euro, visto che poco più di 100mila erano stati utilizzati a inizio estate per realizzare la nuova recinzione e la videosorveglianza. Poi con Iva, cifre accessorie e via dicendo si arriva sui 900mila euro, economie della vera bonifica che era invece stata stimata nel primo accordo attorno a 1,8 milioni. L’accordo, infatti, contiene anche il resoconto di questa vicenda infinita che negli ultimi anni ha fatto emergere contraddizioni e incongruenze sia nella progettazione dell’intervento sia nella sua realizzazione: l’amianto che nelle prime indagini pare non esserci o comunque in condizioni minime e che poi ‘appare’ dappertutto.
Di fatto, le mareggiate fra 2022 e 2023 scoperto tegole, tubi e altro materiale contenente amianto in punti dove le prime analisi non erano arrivate, vicino di fatto al pelo dell’acqua: le onde infrangendosi contro il materiale lo avevano quindi portato fin sul terrapieno e oltre. "Nel corso dell’esecuzione dei lavori, nel mese di settembre 2022, durante le operazioni di scavo, è stata riscontrata la presenza di frammenti di materiali contenenti amianto" ripercorre Sogesid nel documento, con una prima sospensione parziale dei lavori. Arrivano i primi teloni, che fanno una brutta fine con le mareggiate di novembre 2022.
A gennaio 2023 viene "eseguita l’indagine preliminare finalizzata alla ricerca superficiale di materiale contenente amianto rivelabile a vista a seguito delle mareggiate del 9, 16 e 18 gennaio 2023 che hanno determinato il danneggiamento della messa in sicurezza attuata, oltre alla variazione della distribuzione dei materiali contenenti amianto ed al rinvenimento di nuovi materiali sospetti". Cosa era successo? "Le mareggiate hanno messo allo scoperto spezzoni di lastre contenenti amianto, inglobate all’interno di una concrezione situata nel terrapieno a ridosso della scogliera e spezzoni di lastre contenenti amianto, inglobate all’interno di una concrezione situata a ridosso della spiaggia non protetta dalla scogliera". Viene elaborata una variante progettuale, che costa altri 300mila euro circa in più. Si inizia a rimuovere l’amianto, lastre e tubazioni sporgenti, si raschia il terreno e viene rimessa in sicurezza l’area. Ma altro amianto spunta, anche sotto i 15 centimetri rimossi, in tutte le celle. Il progetto viene di fatto abbandonato e siamo a giugno del 2023, dopo la riunione del Comitato Tecnico Locale. Altre mareggiate creano altri danni e la bonifica viene abbandonata, anche perché i soldi non bastano più e si punta così alla Messa in sicurezza d’emergenza.