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Carrara, 27 febbraio 2019 - Il nostro porto nel mirino dei big della finanza. Una mega società di investimenti, la F2I, potrebbe subentrare a Enrico Bogazzi nelle banchine del porto di Marina e di quello di Marghera. La F2I, un fondo di investimenti guidato da Renato Ravanelli, ha in corso una serie di serrate trattative con l’armatore apuano per l’acquisizione delle società che gestisconoMarina e Venezia. La società, fondo di investimenti formato da Intesa San Paolo, Unicredit, Cassa depositi e prestiti e varie fondazioni bancarie, attualmente ha investimenti sugli aeroporti italiani e intenderebbe mettere le proprie bandierine anche sulle infrastrutture portuali. Un impero fra cielo e mare che interessa anche la nostra città e le sue potenzialità.
Così il fondo parte da Marina di Carrara per aggiudicarsi uno sbocco a mare nell’alto Tirreno e a Venezia per l’alto Adriatico. Non è escluso che allunghi le sue mire anche sui porti di Napoli e Taranto per completare il controllo del Mediterraneo italiano. L’operazione, che comporta un impegno di svariati milioni di euro, è in corso. I ben informati salutano la trattativa come un evento salutare per l’economia apuana, dove i nuovi arrivati si impegnano a mantenere intatto il livello occupazionale, nonché sembrano pronti a nuovi investimenti che al momento restano top secret. Lo scopo di F2I è mettersi al passo con il resto del mondo e nella geografia del risiko mettere carriarmati e bandierine anche sulla portualità marina, dopo che con successo ha cavalcato quella aeronautica. F2I ha investimenti negli aeroporti di Malpensa, Linate, Napoli, Torino, Alghero e Trieste, ma ha interessi anche nelle fonti rinnovabili, dall’eolico al solare, alle reti gas, alle torri di trasmissione tv. F2I nasce il 23 gennaio 2007 su iniziativa di Cassa depositi e prestiti, il sistema delle fondazioni bancarie, UniCredit e Intesa Sanpaolo.
La filosofia di F2I è quella di puntare al consolidamento per superare la cronica frammentazione del nostro Paese in tema di infrastrutture. La sua entrata nello scalo marinello, sulla banchina Fiorillo, si aggiunge così, dopo decenni di monopolio assoluto dalla Porto spa, ad altri operatori attivi sui piazzali marinelli: il gruppo Grendi della famiglia ligure Musso che occupa la banchina Buscaiol, la Dario Perioli sulla Chiesa e parte della Taliercio che dividono con le società crocieristiche.