Emergenza peste suina: "Contenere i cinghiali"

Draghi (Filattiera) tuona: "Agricoltura e allevamento in Lunigiana a rischio"

Emergenza peste suina: "Contenere i cinghiali"

Emergenza peste suina: "Contenere i cinghiali"

La riunione tecnico-operativa di sabato a Pontremoli, determinata dall’incalzare della peste suina africana arrivata in territorio parmense, ha suscitato proteste di agricoltori e allevatori che avrebbero desiderato essere presenti per rappresentare il disagio che, da anni, la categoria sopporta a causa del proliferare dei cinghiali, distruggitori finora delle produzioni agricole e ora veicolo di propagazione del virus della Psa.

Il virus è inattivo nei confronti dell’uomo ma letale per i suidi: maiali domestici e cinghiali selvatici, se infettati, muoiono. Nelle zone colpite, inoltre, scattano provvedimenti che prevedono l’abbattimento di tutti i maiali negli allevamenti del circondario; viene proibito il pascolo degli animali e la frequentazione dei boschi, a qualsiasi titolo. A farsi carico della protesta del mondo agricolo, in prossimità dei Comuni di Zeri e Pontremoli –, entrati nella Zona II a restrizione PSA (area a 15 km dai focolai) – ci ha pensato Andrea Draghi, consigliere comunale di Filattiera, che oltre a coltivare la campagna è pure cacciatore.

"Sono stato travolto da messaggi di critiche e proteste – spiega – da parte di allevatori e agricoltori della Lunigiana sulla vicenda cinghiali e peste suina africana. Queste persone hanno ragione: sono anni che lamentano i gravi danni alle coltivazioni da parte dei cinghiali, cresciuti a dismisura, senza controllo. Adesso che la peste è arrivata a pochi chilometri dai nostri confini territoriali, si sentono doppiamente ingannati. E nessuno che abbia la sensibilità di invitarli alle riunioni su tematiche scottanti di cui loro sono i primi a doverne subire le conseguenze".

"Sembra che sarà messa una cartellonistica adeguata, che i cacciatori dovranno organizzare battute speciali di contenimento. A cosa servono i cartelli? Per far sapere ai cinghiali dove sono i confini regionali? Inoltre – prosegue Draghi – osservo che la preoccupazione principale è “che non si creino facili allarmismi“… Ma qui abbiamo a che fare con un virus subdolo, invisibile e capace di distruggere l’economia di zone dove si vive dell’allevamento dei suini e dell’industria di trasformazione in salumi e prosciutti delle loro carni. Dobbiamo fare la nostra parte come confinanti nei confronti dell’Emilia, nell’eradicazione dei cinghiali dal nostro territorio. E’ giunto il momento di prendere decisioni drastiche: in primis bisogna proteggere l’economia, il lavoro di chi produce. E il resto viene assolutamente dopo. Questi selvatici, vanno eliminati – conclude – Continuare a mettere la testa sotto la sabbia significa ingigantire sempre di più il problema, con il rischio che la psa divenga endemica?".

Roberto Oligeri