
Ecco la Casa di Aisha. Opa, aperto il cantiere della nuova struttura per pazienti e familiari
Sono passati poco più di due mesi da quando Aisha, la piccola scimmietta blu, nata dalla fantasia della scrittrice Sandra von Borries, è diventata la mascotte dei piccoli pazienti dell’Ospedale del Cuore. E ora quella scimmietta è pronta per avere una casa tutta sua, un posto speciale in cui accogliere e rallegrare i bambini dal cuore ’birichino’ e le loro famiglie. Ieri mattina, nell’uliveto a monte dell’Opa, alla presenza del presidente della Regione Eugenio Giani, del presidente della Provincia Gianni Lorenzetti, del sindaco di Massa Francesco Persiani e del vice prefetto Andrea Leo, è stato inaugurato il cantiere per la realizzazione di una nuova casa di accoglienza, la ’Casa di Aisha’, appunto, che si aggiunge alle tre già esistenti. Il direttore generale della Fondazione Monasterio, Marco Torre, e il presidente Giani hanno formalmente dato l’avvio ai lavori posando un basamento in legno con una piccola statua di Aisha e del suo cuore Bumbùm. Una installazione preziosa perché pensata e realizzata interamente in Monasterio: Arnold, storico manutentore, ha inciso la targa, gli ingegneri del BioCardiolab hanno creato il modello 3D della scimmietta e del cuoricino e Giulia, giovane del Servizio civile digitale, ha dipinto le piccole statue. Oltre ai piccoli pazienti e ai loro familiari, la casa accoglierà le mamme inserite nel percorso nascita dell’ospedale.
A realizzarla hanno contribuito tanti amici di Monasterio: Intesa Sanpaolo, attraverso il programma Formula in collaborazione con Cesvi; Fondazione Rosa Prístina; Conad; Enel Cuore; Fondazione Luigi Donato per Monasterio e Associazione Un Cuore Un Mondo. I lavori ammontano complessivamente a 1,5 milioni di euro e la campagna di ’fund raising’ – sono già stati raccolti oltre 620mila euro – è ancora in corso. La ’Casa di Aisha’ è stato progettata dall’architetto Emanuele Donadel, ex socio di Renzo Piano, autore di importanti progetti in Italia e all’estero.
Pensato come una vera e propria casa, immerso nel verde, luminoso, con ampi spazi comuni, l’edificio sorgerà in una radura a monte dell’Opa. Una casa di oltre 450 metri quadrati, con 10 piccole unità abitative, ecosostenibile, ’sospesa’ tra i monti, sul retro, e la vista del mare, in un rapporto costante con la natura. Il nuovo edificio, in legno e acciaio, con grandi superfici vetrate, sarà accessibile a persone con disabilità e potrà accogliere contemporaneamente fino a 25 ospiti. Raggiungibile da una piccola strada carrabile in terra battuta, si articolerà su due piani. Oltre alle camere, ospiterà una grande zona comune panoramica, destinata al gioco, al relax e al pranzo; una cucina comune, una saletta riunioni per incontri con i medici e una lavanderia. Al centro del piano terra un grande porticato coperto, affacciato sugli ulivi, consentirà ai bambini di uscire all’aperto e giocare all’esterno anche nei giorni di pioggia. La nuova casa di accoglienza è un modello di bioarchitettura. Ecosostenibile, costruita con materiali naturali, è orientata al risparmio energetico, dotata di pannelli fotovoltaici e solari-termici e di sistemi di raccolta dell’acqua meteorica. Anche il cantiere sarà a minimo impatto ambientale.