
Un pasticcere pontremolese con l’hobby del modellismo ha ricostruito la storia d’Italia attraverso una grande parata di soldatini: dall’età pre-napoleonica sino alla sfilata militare del 2 giugno per la Festa della Repubblica. I soldatini, inseparabili compagni di giochi di oltre 80 anni, sono diventati per Mauro Fugacci un amore adulto. Le statuette sono molte migliaia e stanno in bella mostra nelle bacheche di casa ma ora ha deciso di donare il suo museo alla Brigata alpina Taurinense, che si è resa disponibile anche grazie all’interessamento del generale in congedo pontremolese Armando Novelli.
Martedì alle 11 in municipio Mauro Fugacci, in una cerimonia, consegnerà al colonnello Mario Renna del Ministero della Difesa la collezione alla presenza del sindaco Jacopo Ferri. Personaggio schivo ma pieno di passioni segrete che vanno al di là del lavoro di pasticceria nella sua bottega storica di Piazza Duomo, Mauro Fugacci è anche musicista, falegname, inventore di dolci e infine produttore di... sogni. Una passione coltivata in tenera età che nel corso degli anni ha fatto riempire la casa di vetrine di soldatini di tutti i tipi, dagli egiziani ai partigiani. Una dedizione molto riservata che o già una decina d’anni fa l’Associazione Culturale Vasco Bianchi e l’Istituto Storico della Resistenza Apuana decisero di svelare organizzando una mostra dal titolo “L’Italia chiamò“ con duemila modellini. Il pasticcere-modellista raccontò poi il suo hobby anche a “I fatti vostri“ su Rai 2. "Ho sempre avuto attrazione sin da bambino per le uniformi e i soldatini che cercavo di riprodurre con la creta. Non ho mai smesso e nel tempo ho migliorato la tecnica di produzione, al punto che feci il mio primo progetto per riprodurre la parata militare dei Fori Imperiali del 2 giugno. Poi ho iniziato ad avvicinarmi ai vari periodi storici studiando testi uniformologici e ho prodotto anche molti figurini della storia antica, del medioevo, dell’era napoleonica e poi del risorgimento, sino alle due guerre mondiali". Mauro Fugacci ha messo a punto una tecnica particolare e con gli stampi di gesso da dentista costruisce le parti del corpo che poi assembla secondo la postura. La testa ad esempio l’ha ricavata dalla figura dello sposino in coppia con la consorte che infilava sulle torte nuziali. "Non sono uno scultore - aggiunge - ma l’idea è stata utile". Così imparò che la stessa testa assumeva facce diverse aggiungendo baffi, un elmetto o un cappello. E i soldatini che preferisce? "Quelli risorgimentali e le penne nere - conclude - Tra le scene preferite l’incontro di Teano tra Garibaldi e re Vittorio Emanuele II".
N.B.