Dove l’erosione è un’emergenza: "Spiaggia? Qui solo sassi e cemento"

Nella zona della Torre Fiat c’è rabbia e disperazione. "Il danno è ingente, servono subito delle misure"

Dove l’erosione è un’emergenza: "Spiaggia? Qui solo sassi e cemento"

Dove l’erosione è un’emergenza: "Spiaggia? Qui solo sassi e cemento"

In via Lungomare di Ponente l’erosione ha raggiunto l’apice. I titolari delle attivita presenti si mettono le mani nei capelli, la stagione è alle porte e il mare arriva alle cabine. Non c’è piu sabbia, solo sassi, scogli e cemento, con i flutti che frangono a pochi metri dalle strutture balneari. E’ una situazione di emergenza alla quale è necessario correre ai ripari perché in questa parte di Marina di Massa l’economia del mare è in ginocchio. Mare che sale recando danno alle recinzioni, ai manufatti, così il Comune ha emanato un’ordinanza dirigenziale del settore lavori pubblici che impone ai gestori di uno stabilimento, quello della Croce Rossa, di apportare ogni soluzione possibile per garantire l’incolumità dei fruitori.

"Questo è un disastro, rispetto allo scorso anno siamo passati da 350 ombrelloni a 120". Ad alzare la voce è il direttore della Torre Marina ( Torre Fiat), Francesco Ferraro. "Perdiamo 3500 metri quadrati di spiaggia e altri 1000 sono inagibili perché andando via la sabbia è rimasto il cemento di sostegno costruito negli anni ’50 che prima era coperto". Una situazione che ha dell’incredibile dove la spiaggia è scomparsa "a seguito della grande mareggiata del 4 novembre – prosegue –. Per me il danno è doppio perché oltre alla sabbia sparita ora ho anche il cemento a vista che non è utilizzabile per prendere il sole. Mareggiata che ha portato via parte del fondale della vasca che va dal Centro Sub alla Torre Fiat, svuotandola della sabbia al suo interno. Se anche verrà fatto un ripascimento, quindi riportando sabbia sulla battigia, basterà una piccola mareggiata e questa sabbia tornerà in mare a riempire la vasca togliendola dalla spiaggia".

Il danno economico è ingente "dato che devo rinunciare alle prenotazioni dei clienti perché non ho più posti ombra e i costi di esercizio rimangono identici". Per Ferraro occorre programmazione. "Bisogna prendere coscienza della cosa – afferma – servono al più presto delle misure. E’ necessario entrare nell’ottica che ci debba essere un cronoprogramma delle operazioni necessarie come avviene sulla riviera adriatica. Ogni anno non ci possiamo svegliare il 20 aprile, serve una manutenzione annuale con interventi nei tempi giusti, che siano quelli per non ritrovarsi in questo disastro perché tanto diventerà la routine affrontare un altro 4 novembre".

Così tra scogli, sassi e onde anche un tubo in cemento abbandonato che percorre parte del litorale, prima nascosto dalla sabbia. "Per ora di sabbia per il ripascimento neanche l’ombra – racconta un altro balneare della zona, ormai stanco della situazione –. Si parlava di 700mila euro stanziati dalla Regione ma la stagione sta per partire e noi qua abbiamo il mare nelle strutture".

La presidente del Consorzio Balneari Massa, Itala Tenerani allarga il discorso e il problema. "Non si può più parlare di una sola zona in sofferenza – dice – perchè tutta la costa massese è in condizioni gravi. L’erosione sta avanzando e se non si pensa a una progettazione a difesa dell’intero arenile è difficile pensare allo sviluppo del sistema turistico balneare. I lavori di riprofilatura possono tamponare la situazione nell’immediato, ma non sono la soluzione efficace per fermare e contrastare il fenomeno. Da anni ribadiamo che sono necessari lavori strutturali, accompagnati da ripascimenti significativi che possano davvero mettere in sicurezza la costa massese. I tempi sono fondamentali: la natura non aspetta i tempi degli uomini. E’ con grande difficoltà che molti stabilimenti, soprattutto nelle zone fortemente colpite dalle mareggiate di quest’inverno, stanno cercando di mettere in sicurezza e di ripristinare le concessioni per poter accogliere i proprio ospiti. In una località a vocazione turistico-balneare non è pensabile lavorare sempre in emergenza e in urgenza. Chiediamo soluzioni a difesa della costa e del comparto economico e ribadiamo la nostra disponibilità a collaborare con chi di dovere per salvaguardare il nostro territorio".