
Cristian Petacchi e la De Lauretis festeggiano il dottor Giovanni Rocchi
Massa, 14 settembre 2018 - Va in pensione dopo 40 anni il medico- amico di Zeri. Per il dottor Giovanni Rocchi è tempo di voltare pagina, ma senza la volontà di appendere definitivamente al muro lo stetoscopio. Una vita a curare, unico dottore, i pazienti del territorio dove vivono abitanti di stirpi antichissime, discendenti da quei Liguri Apuani, che tennero in scacco gli eserciti di Roma e nel cui linguaggio dialettale si ritrovano tuttora radici gallo-celtiche. Ma il suo migliaio di mutuati lo vorrebbe ancora in servizio. «Il rapporto quarantennale non si può certo cancellare - dice - anche se dal 17 di settembre non potrò più usare il ricettario Asl ma solo quello privato. Comunque qui a Zeri sono arrivato giovane, quasi per scherzo visto che mi avevano chiesto di fare la guardia medica per un periodo. Poi sono stato colpito da carattere della popolazione, mi sono sposato qui e non intendo trasferirmi. Continuerò ad aiutare chi avrà bisogno di me come fossi un parente». Tante le soddisfazioni nel lavoro; nel suo ambulatorio sono passate almeno tre generazioni di zeraschi con un impegno di 12 ore al giorno a rincorrere le chiamate.
La vita del medico di montagna non è semplice costellata di tanti episodi felici e meno, a volte con l’epilogo di un sorriso. Come quella volta che il medico ricevette una richiesta di aiuto da una paziente di Bosco di Rossano, distante da Coloretta 18 chilometri. Rocchi è volato sulla strada non certo agevole della montagna e quando ha bussato alla porta di casa ha constatato che non c’era nessuno. Dopo un po’ di tempo ha visto la «malata« arrivare dal bosco con un bel cesto di funghi.... . Malata immaginaria? No solo una donna che non si faceva abbattere dal dolore, abituata a conquistare quotidianamente il pane della vita. Spesso il dottore era costretto a itinerare per tutto il giorno da una frazione all’altra usando l’auto come ambulatorio. Ma il dottor Rocchi qualche volta ha dovuto fare il veterinario chiamato a ricucire in emergenza i cani dei cacciatori sventrati dai cinghiali. I servizi sanitari oggi nel territorio? « Ora siamo serviti abbastanza bene; abbiamo l’assistenza domiciliare integrata, quella programmata, infermiere professionali che arrivano domicilio e anch’io ho fatto sin qui la mia parte non solo professionale ma anche come una specie di assistente sociale per il rapporto amichevole con la gente». Un comune anziano anche se da qualche anno ci sono dei giovani che vogliono valorizzare il patrimonio ambientale.
«Qualcosa si muove, dopo anni di crisi si vedono segnali di impegno e risalita. Speriamo che il territorio posso ritrovare quell’era dell’oro che ha caratterizzato turisticamente gli anni Settanta e Ottanta». Nell’assemblea della Società della Salute svoltasi ieri a Patigno il sindaco Christian Petacchi ha consegnato al dottor Rocchi una pergamena ricordo sulla quale sta scritto il rispetto e la stima umana e professionale della comunità verso un medico che è stato un punto di riferimento importante per giovani e anziani.