
Un ciclo di incontri sulla pedagogia, la formazione, la cultura. Alll’Accademia di belle arti di Carrara parte giovedì alle 15...
Un ciclo di incontri sulla pedagogia, la formazione, la cultura. All’Accademia di belle arti di Carrara parte giovedì alle 15 la rassegna di conferenze ‘Sguardi pedagogici’ il nuovo ciclo d’incontri della Scuola di didattica dell’arte dell’Accademia, realizzato in collaborazione con ‘Indire’, l’istituto nazionale di documentazione innovazione e ricerca educativa.
Nell’aula magna di palazzo del principe si terrà quindi l’incontro ‘Don Lorenzo Milani tra didattica dell’arte e innovazione scolastica. Dopo i saluti del direttore Marco Baudinelli e della presidente Cinzia Monteverdi, Paolo Landi (ex allievo del sacerdote di Barbiana) e Pamela Giorgi parleranno della figura di don Milani, docente e educatore, un punto di riferimento per la pedagogia. A moderare l’incontro sarà il professor Gaetano Malandrino (nella foto). Oltre alle sue opere educative in pochi conoscono il profondo legame di don Milani con l’arte, che considerava uno strumento per comprendere la realtà e comunicare con gli altri.
I relatori parleranno anche della sua esperienza a Barbiana, un piccolo borgo di montagna dove Don Milani fondò una scuola popolare sperimentando un’esperienza educativa che metteva al centro i bisogni e le esperienze degli studenti, offrendo un’educazione personalizzata incentrata sulla discussione e sulla partecipazione attiva degli allievi. Per la prima volta nella storia verrà presentato il repertorio d’immagini che Don Milani aveva predisposto e usato con i suoi allievi. Egli stesso preparò una cassetta degli attrezzi composta di diapositive con svariate immagini, luoghi d’arte e di opere per far sì che i suoi allievi potessero apprendere l’arte e la bellezza. Tutto questo materiale è stato raccolto nei ‘Dossier di storia dell’educazione’ dell’archivio storico Indire.
La figura di don Milani è indissolubilmente legata al suo ruolo di educatore e al suo impegno sociale, ma amava profondamente anche l’arte, in particolare la pittura che fu la sua prima vocazione. Dopo aver frequentato l’Accademia di belle arti di Brera studiando con famosi maestri dell’epoca. I suoi disegni riflettono il suo desiderio di esplorare la bellezza e la verità attraverso la creatività: un percorso conoscitivo pensato per aprire lo sguardo dei suoi studenti verso nuovi orizzonti.