
Tre air show per due apuani. Vittorio Cucurnia e Maurizio Viti, due veterani delle manifestazioni della Pan, la pattuglia acrobatica nazionale meglio nota come Frecce Tricolori, dirigeranno le manifestazioni di Verbania (13 agosto), Reggio Emilia (17 settembre) e Marina di Pisa (1 ottobre). Saltata la manifestazione di Marina di Pietrasanta per concomitanza con le elezioni, e spostata a ottobre quella pisana per lo stesso motivo, l’Aero Club d’Italia, l’ente a cui spetta la nomina dei direttori di manifestazione, ha confermato Cucurnia e Viti alla guida di tre air show (loro era anche quello soppresso della Versilia). Delegato provinciale del Coni, Cucurnia vanta oltre mille ore di volo, è pilota privato dal 1982 per mezzi fino a 5 tonnellate; pilota di elicottero dal 1994; presidente dell’Aeroclub di Marina di Massa dal 2009 al 2012; giudice di volo a motore e acrobatico; dal 2013 fa parte della sezione volo a motore dell’Aeroclub nazionale; è stato tra i primi usciti dal corso per direttore di manifestazioni. Viti è un ex comandante Alitalia con 20mila ore di volo, ha pilotato Airbus 320, 321, 319; Boeing 767; McDonnel Douglas 80.
"Lo si fa per passione, ma il ruolo di direttore di manifestazione implica molte responsabilità – spiegano Cucurnia e Viti – è un po’ come un direttore d’orchestra che deve conoscere tutti i musicisti, ed è tra i compiti più complessi e ambiti. Siamo responsabili del coordinamento del volo civile (quello militare resta di competenza dell’Aeronautica, ndr), predisponiamo i piani di sicurezza e di un eventuale soccorso in mare, dobbiamo conoscere le caratteristiche di tutti gli aeromobili, delle persone in volo e a terra. Nostre devono essere le decisioni sulle condizioni meteo, le quote, i carburanti in volo, gli assetti, i tempi di attesa". E c’è anche il coordinamento tra i vari enti del territorio: prefetture, questure, Comuni, vigili del fuoco. Direttori di manifestazione ce ne sono 12 in tutta Italia. " Il mondo del volo è bello, ti forma per la vita – dicono – Chi vola ha mezza marcia più degli altri, ma non sono necessari superuomini, solo testa sulle spalle". Inevitabile un ricordo di Gianluca Pierami, deceduto la scorsa estate: "Eravamo un trio, abbiamo condiviso gioie e passioni: è il primo anno senza di lui. Ci univa un’amicizia fraterna, cementata dalla passione. Eravamo stimati a livello nazionale e ci manca tanto: ce ne accorgiamo ogni volta che dobbiamo partire".
Maurizio Munda