GIANLUCA BONDIELLI
Cronaca

Danesi, è il momento dei saluti "Tifosi: tenetevi stretta la proprietà"

Il nuovo mister del Crema (serie D) ricorda con affetto il lavoro alla Carrarese e ringrazia i Vanelli

Danesi, è il momento dei saluti "Tifosi: tenetevi stretta la proprietà"

di Gianluca Bondielli

Andrea Danesi ha lasciato la Primavera della Carrarese e questa stagione allenerà il Crema in serie D. Gli chiediamo un bilancio di questa avventura. "Ritengo sia stato molto positivo. Il primo anno al fianco di Mirco Luccetti abbiamo conquistato una bella promozione riportando la Carrarese dalla Primavera 4 alla 3. Abbiamo fatto un grande figura al torneo di Viareggio battendo il Parma e pareggiando 3-3 col Milan, terminando il girone primi in classifica a pari punti coi rossoneri. Il secondo anno ci siamo ripetuti in una categoria più importante. Abbiamo conquistato la salvezza, che era l’obbiettivo, con 5 giornate di anticipo. Abbiamo fatto esordire qualche 2006 e abbiamo compiuto lo stesso cammino dell’anno precedente al torneo di Viareggio. Basti pensare che abbiamo pareggiato 2-2 col Sassuolo, squadra che ha vinto la competizione, ricevendo i complimenti di Mister Lippi che era sugli spalti".

La crescita dei giovani?

"Abbiamo fatto crescere molti ragazzi, lo dimostra il fatto che spesso sono stati aggregati alla prima squadra. Inoltre abbiamo ceduto Tronchetti a gennaio al Modena e mandato Arcuri in prestito a giocare da protagonista a Pistoia. In futuro la prima squadra si potrà giovare del lavoro svolto in questi due anni".

L’anno scorso abbiamo visto uno striscione a favore suo e dei suoi ragazzi, come l’ha vissuto?

"Con grande emozione e gratitudine. I rapporti quando allenai la prima squadra non furono idilliaci ma nella seconda avventura, forse dimostrando io la mia umiltà e loro riconoscendo le condizioni “diverse“ in cui lavorai io e poi lavorarono i miei successori, i rapporti sono diventati da entrambe le parti di stima, rispetto e considerazione. E’ stato importante per me, essendo carrarino puro a 360 gradi, ricevere e conquistare la loro riconoscenza, quindi li ringrazio e il ricordo di quello striscione resta un emozione".

I rapporti con la dirigenza?

"Io non posso che ringraziare la famiglia Gemignani Vanelli. Mi hanno fatto sentire a casa ed erano presenti quando ne avevo bisogno. Colgo l’occasione per ringraziare e ricordare con affetto il mio primo tifoso, il mio Carletto Vanelli. Saluto e ringrazio con altrettanto affetto Manrico, Jacopo e Franco a cui mi lega una profonda amicizia che spesso qualche invidioso ha voluto strumentalizzare, specialmente col patron Manrico Gemignani, al quale mi lega amicizia fraterna. Vorrei dare un consiglio ai tifosi: tenetevi molto stretta questa proprietà, perché se si stancano di guidare la società, coi tempi che corrono il futuro lo vedrei incerto".

E’ un addio?

"Non mi piacciono gli addii, mi fanno piangere. Mi piacciono le sfide... Ho accettato una sfida con la speranza che mi possa gratificare e fare apprezzare, anche dal popolo giallo azzurro che so che mi seguirà".