Covid, muore Pietro Arena Rilanciò le grotte di Equi

Aveva abitato a Fivizzano fino al 2017, poi si era trasferito in Garfagnana. E’ deceduto all’ospedale di Lucca dove era stato ricoverato a causa del virus

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Il Covid-19 ieri si è portato via il noto speleogo e studioso Pietro Arena, da qualche giorno ricoverato all’ospedale San Luca di Lucca, trasferito in terapia intensiva dopo l’aggravamento delle condizioni. Il professionista, classe 1949, appassionato e studioso di percorsi carsici e di corsi d’acqua fluviali e sotterranei, era conosciuto soprattutto per la scoperta di nuove vie accessibili nelle Grotte di Equi, nel comune di FIvizzano dove era vissuto fino al 2017, delle quali è stato per anni anche gestore. Dalla Valle del Serchio, dove si occupava dell’accoglienza all’Antica Masseria Garfagnina nel comune di Gallicano, in molti ieri hanno manifestato il proprio cordoglio, ricordando l’impegno verso i tanti progetti riguardanti la visione di un futuro turistico basato sullo sviluppo e la valorizzazione delle acque e delle sponde di fiumi, torrenti e laghi. Per un periodo, aveva collaborato anche con il Comune di Vagli Sotto, non riuscendo tuttavia a concretizzare le proprie idee sulle aree contigue al Lago. A fine 2017, si era avvicinato all’allora segretario della Lega, sezione Mediavalle e Garfagnana, Simone Simonini e con lui aveva iniziato un percorso poi interrotto, sotto il profilo politico, a fine luglio del 2019, quando Simonini fu rimosso dal suo incarico. Un rapporto personale, comunque, coltivato nel tempo e che viene ricordato dallo stesso Simonini in queste tragiche ore.

"Sono molto addolorato dalla notizia - commenta Simonini, oggi referente provinciale del movimento politico “Coraggio Italia“ -, sapevo dell’aggravamento delle sue condizioni, ma speravo in un miglioramento. Mi dispiace tanto, anche alla luce del nostro allontanamento degli ultimi mesi. Un distacco, dovuto in buona parte alle sue posizioni molto rigide sulla pandemia, che lasciavano poco spazio ad altre argomentazioni in merito. Da parte mia, dopo avere perso a causa del Covid-19 persone molto vicine e alle quali tenevo in modo particolare, c’era la stessa intransigenza nel considerare invece il virus una gravissima catastrofe sanitaria, da cui difendersi con tutti i mezzi a disposizione. Voglio ricordare, però, le sue ferree convinzioni sulle enormi potenzialità di nostri territori. Come le sue lotte per cercare di farsi ricevere dai vari sindaci della Valle e provare a coinvolgerli nei suoi progetti di sviluppo delle aree fluviali, lagunari e laddove fossero presenti acque termali. Idee interessanti e dalla grande concretezza, per una visione, purtroppo, rimasta nel cassetto".

Fiorella Corti