Condannati due rapinatori

Una donna era stata anche picchiata. Duello in aula tra pm e difesa

L'avvocato  Giuseppe Del Papa

L'avvocato Giuseppe Del Papa

Massa, 18 gennaio 2017 - Si è concluso ieri pomeriggio con una condanna a 3 anni e 2 mesi e a 500 euro di multa il processo alla donna e all’uomo accusati di sequestro di persona, rapina e lesioni ai danni di una prostituta. Il giudice Ermanno De Mattia ha letto la sentenza al termine dell’udienza, con rito abbreviato, svoltasi alla presenza dei due imputati, giunti con i cellulari dai carceri di Genova e Massa dove sono detenuti.

Il "fattaccio" risale al 29 maggio 2016. Una donna chiama la polizia denunciando di essere stata sequestrata, picchiata e rapinata da due persone che conosceva. Gli agenti la accompagnano al pronto soccorso per farla curare.

Il medico le cura i colpi al volto e alle labbra e la prognosi è di 10 giorni. A quanto sembra la donna esercitava la professione più antica del mondo lungo il viale delle Pinete a Marina di Massa. Quella notte, una vettura si ferma a lato del marciapiede dove la donna sostava per attirare i clienti. Scendono due giovani, entrambi residenti a Massa, lei rumena, lui albanese. Secondo la denuncia i due prima l’hanno insultata, poi picchiata e caricata di forza sull’auto. Dopo un tragitto relativamente breve, gli aggressori le hanno tolto il telefono cellulare che aveva nella borsetta, poi l’hanno liberata.

Dato che la donna conosceva sia lui che lei, le indagini sono state relativamente veloci. Gli inquirenti sono risaliti a due persone, un maschio e una femmina, entrambe pregiudicate per vari reati. Secondo l’accusa, i due pretendevano dalla donna il pagamento di una sorta di affitto del tratto di marciapiede dove la donna esercitava. In pratica il pagamento della protezione. Interrogato, l’uomo ha ammesso il furto del telefonino, ma ha negato il sequestro e ha parlato di una banale lite tra le donne. E ha sostenuto di non avere alzato un dito contro la donna: gli schiaffi sarebbero volati tra le donne. Il pubblico ministero Alessia Iacopini ha chiesto la condanna della donna a 4 anni e 8 mesi e dell’uomo a 4 anni e un mese e al pagamento, entrambi, di mille euro come risarcimento danni.

L’avvocato Giuseppe Del Papa ha ribaltato la tesi accusatoria. In sostanza la difesa ha puntato molto sulla lettera di scuse alla donna scritta dai due imputati e ha spiegato che i suoi assistiti non volevano far pagare "l’affitto" del marciapiede. C’era stato un litigio, nulla di più.

Alla fine il giudice ha condannato i due concedendo loro le attenuati generiche e la disapplicazione della recidiva (in pratica non ha applicato l’aumento di pena legato ai vecchi reati). Nei prossimi giorni la difesa chiederà che i due possano uscire dal carcere, magari passando agli arresti domiciliari.