PATRIK PUCCIARELLI
Cronaca

"Concessioni? Valgono le deroghe". I sindaci ’snobbano’ la sentenza

Il Consiglio di Stato boccia le proroghe e spinge per le aste ma "occorre una normativa per fare chiarezza"

"Concessioni? Valgono le deroghe". I sindaci ’snobbano’ la sentenza

"Concessioni? Valgono le deroghe". I sindaci ’snobbano’ la sentenza

Un altro terremoto sulle concessioni balneari scuote il litorale. Una doccia fredda per il Governo sul fronte spiagge con il Consiglio di Stato che ha confermato la scadenza delle concessioni demaniali al 31 dicembre dell’anno scorso. Nella sentenza si obbligano anche le amministrazioni pubbliche a disapplicare eventuali deroghe al 31 dicembre 2024 e si richiama ai principi della Corte di Giustizia dell’Europa per dare "immediatamente corso alla procedura di gara per assegnare la concessione in un contesto realmente concorrenziale", riporta la sentenza. Ma questa è solo una delle tante decisioni "che il Consiglio di Stato ha emanato – spiega la vertice del sindacato dei balneari di Confcommercio Toscana, Stefania Frandi –. Sia per il Consiglio che per la Corte di Giustizia le proroghe automatiche non vanno bene e quindi le concessioni devono essere messe a bando. Il giorno che è uscita questa sentenza c’è anche un’ordinanza della stessa sezione del Consiglio di Stato, stesso giudice, in cui vengono sospese le gare sul comune di Moneglia perché la Corte di Giustizia deve esprimersi sul tema dell’indennizzo". Quindi un circolo vizioso "dove le gare non possono essere fatte fino a quando non verranno determinati i criteri e in particolar modo l’indennizzo – prosegue la Frandi –. Dall’atra parte il Consiglio di Stato continua a fare il suo mestiere, ma attende ancora una volta che il legislatore metta ordine". Un libo che dura ormai da quasi due decenni dove i balneari vogliono sapere "quando ci sarà un provvedimento legislativo. Il Governo ha portato a casa una mappatura delle coste dicendo che la risorsa non è scarsa, ora serve che emetta una legge nel quale si stabilisca una percentuale, in modo da valutare la reale scarsità della risorsa. E nel caso di scarsità dare le regole per fare i futuri affidamenti valorizzando il lavoro e l’indennizzo che spetta al concessionario uscente". In merito a questo, dal Consiglio di Stato, viene contestato il fatto che la risorsa spiaggia non sia scarsa, tesi invece sostenuta dal Governo nella mappatura inviata a Bruxelles e portata a motivo della mancata applicazione della direttiva Bolkenstein. "In Toscana il problema si pone in parte – conclude la Frandi – visto che tutte le concessioni erano state estese al 2033, titolo che i concessionari possono fare valere e che non è stato revocato da nessuno. Poi ci sono le delibere dei Comuni toscani che estendono le concessioni a fine 2024, anche in questo caso non c’è stata nessuna modifica".

Sul punto interviene il presidente della Provincia, e sindaco di Montignoso, Gianni Lorenzetti. "Una situazione dove non ci muoviamo di un millimetro. Noi siamo stati i primi a fare lo schema di delibera per le concessioni al 31 dicembre 2024 e questo è stato confermato dal Consiglio di Stato. Tutto è rimandato al prossimo anno". Una situazione non semplice e "alla luce di questa sentenza sarà necessario per noi non solo andare a gara, ma farlo senza una precisa normativa nazionale di riferimento – commenta la sindaca di Carrara, Serena Arrighi – quindi con il rischio concreto di aprire il campo a una stagione di ricorsi. Tutto ciò per per colpa dell’immobilismo del governo".

Infine il sindaco di Massa, Francesco Persiani: "Ritengo – afferma – che demonizzare il comparto balneare sia eccessivo, questo settore ha bisogno di protezione e un intervento da parte del Governo. La sentenza non incide sul percorso intrapreso vista l’applicazione della legge Draghi. Mi auguro che le elezioni europee possano influenzare positivamente l’orientamento da seguire".