REDAZIONE MASSA CARRARA

Clan della prostituzione Inferte quattro condanne per il mercato del sesso

In totale erano otto persone alla sbarra: sono arrivate anche cinque assoluzioni. I fatti nel 2020: c’era anche chi portava una delle donne a Ronchi per tornaconto.

Clan della prostituzione Inferte quattro condanne per il mercato del sesso

Cinque assoluzioni e quattro condanne per la vicenda dello sfruttamento della prostituzione che vide alla sbarra Toni Claudi Cretu, membro di un clan proveniente dalla cittadina di Craiova, in Romania. Si tratta di un capitolo di un altro processo che riguarda sempre lo stesso Cretu. Al termine di una camera di consiglio durata circa un’ora il presidente del collegiale Ermanno De Mattia (a latere Ilario Ottobrino e Vincenzo Macera) ha assolto, per non aver commesso il fatto Claudiu Toni Cretu, difeso dal legale Massimo Landi, Gheorghe Biosan, difeso da Matteo Dell’Amico, Ionut Florea e Vlad Marian Dorubantu difesi da Roberto Pellegrini, Erkan Aslani, difeso da Ciro Mitrotti.

Sono arrivate invece le condanne per Adam Caldarar (legale Gianfilippo Catarsi del foro di Livorno), 4 anni e 6 mesi di reclusione e mille euro di multa, Marian Turi Marian Gheorghe (Riccardo Finocchi di Livorno) e Cristian Claudiu Paminond (Alessandro Catarsi del foro di Pisa) alle pene di un anno e nove mesi di reclusione ciascuno. Un anno e 5 mesi di reclusione e 400 euro di multa per Maurizio Chigurni. Pena sospesa per gli imputati (Turi, Chigurni e Paminond).

Il giudice ha anche disposto l’interdizione dai pubblici uffici per Caldarar per la durata di 5 anni e nei suoi confronti anche l’espulsione dall’Italia una volta espiata la pena. Si dovranno attendere tre mesi per sapere le movitazioni che hanno portato il collegiale a disporre queste decisioni.

I fatti risalgono al 2020 e la titolare del fascicolo d’indagine era la pm Roberta Moramarco. I protagonisti della vicenda erano stati fermati dalle forze dell’ordine perché avevano messo in piedi un vero e proprio mercato del sesso: due ragazze erano state costrette a prostituirsi in una piazzola sul lungomare Vespucci. Alcuni degli imputati erano finiti alla sbarra come semplici clienti. Addirittura c’era una di loro che abitava a Capannoli, in provincia di Pisa, e per spostarsi chiedeva passaggi ai suoi clienti in cambio di prestazioni sessuali, al fine di arrivare a Ronchi e poi, finita la serata, di farsi portare di nuovo a casa. C’era poi chi preferiva invece fare da taxi alla donna e poi ottenere degli sconti sulla prestazione sessuale direttamente una volta arrivati a destinazione, a Ronchi.

AM