Il nuovo progetto di escavazione di cava Rocchetta, presentato dalla società Caldia, preoccupa Italia Nostra. I dettagli sono stati pubblicati nei giorni scorsi da La Nazione: un’attività estrattiva distribuita su 12 anni per escavare oltre 582mila metri cubi di marmo con una resa in blocchi ‘utili’ variabile dal 20 al 25%. "Praticamente – scrive l’associazione – saranno asportate 23 Torri Fiat di materiale, di cui solo 5, massimo 6 torri saranno marmo in blocchi, con il passaggio di camion dal centro abitato del Fornello taro, stimato in 14 camion giornalieri di detrito e 4/5 di blocchi, cui si deve sommare il trasporto della vicina cava M43: la via di lizza oggi asfaltata è in grado di sopportarlo? Gli abitanti?"
Il presidente, Bruno Giampaoli, prova a focalizzare l’attenzione anche su quelle che per Italia Nostra sono altre criticità: "La cava è a meno di un chilometro dall’acquedotto. Per il principio di precauzione si ritiene che il progetto debba fare la VIA regionale in ragione del fatto che il materiale asportato è composto per 22.500 mc di scopertura e 104.300 mc di abbattimenti per la sicurezza, e soprattutto per la prossimità dell’acquedotto. Gli uffici hanno valutato che nel piano presentato compaiono mappali che non sono mai stati concessi. Pertanto, a meno che non ci sia stata qualche irregolare e inopportuna cessione da parte dell’ufficio cave, il progetto ed il materiale allegato vanno riconsiderati depurati da questi mappali".