REDAZIONE MASSA CARRARA

Bufera sull’ex colonia Torino : "Una richiesta piena di inesattezze"

Comitati all’attacco di Monni e Persiani: "La presenza dell’amianto era già nota. E la spesa è spropositata"

"La lettera aperta scritta congiuntamente al Ministero dell’ambiente dall’assessora regionale Monia Monni e dal sindaco Francesco Persiani per ’sollecitare’ il finanziamento degli interventi di bonifica nell’area Sir ex colonia Torino a Massa si segnala per alcune gravi inesattezze". Lo afferma il Coordinamento dei comitati e delle associazioni per la depurazione, le bonifiche e la ripubblicizzazione del servizio idrico, insieme a Isde Medici per l’Ambiente, circolo Arci Spazio Alberica Carrara, Comitato contro la discarica di Montignoso e Comitato Primo soccorso e urgenza. "Gli amministratori – si legge in una nota – sostengono infatti che in questo tratto di litorale, “a seguito di eventi meteo marini eccezionali verificatasi durante l’ultimo inverno, è stato rinvenuto materiale contenente amianto”. In realtà, la presenza di questa sostanza cancerogena nella spiaggia dell’ex Torino, visibile anche a occhio nudo, era già nota da molto prima dello scorso inverno. Lo stesso Comune aveva provveduto a rimuoverla, anche se non in modo definitivo. Esistono poi documenti da cui emerge che l’eventualità di imbattersi in ulteriori particelle di amianto era stata prevista con ragionevole anticipo. Basta leggere il progetto esecutivo (“Relazione paesaggistica”) redatto dalla stessa Sogesid, società in house del Ministero dell’ambiente e soggetto attuatore della bonifica, così come le analisi di laboratorio di Arpat.

"L’assessora Monni e il sindaco Persiani – continuano le associazioni – sostengono che la “scoperta” dell’amianto “ha reso necessario un aggiornamento del progetto originario, con un costo stimato di 10,5 milioni di euro, come indicato da Sogesid”. In realtà Sogesid ha affidato alla società Modimar Srl di Roma una nuova progettazione, che non prevede più la rimozione dell’amianto ma una messa in sicurezza d’emergenza, da realizzarsi tramite “cappatura” di questo materiale e la costruzione di una nuova scogliera parallela alla costa. La gara di appalto del nuovo progetto, dal costo di circa 700mila euro, si è conclusa il 23 settembre. Ma la cosa più assurda è che se ora si spendono i 700mila euro per “cappare” l’amianto e fare la nuova scogliera, poi si dovrà spendere 10,5 milioni per rimuovere l’amianto, e andare a riscavare dove si trova la “cappatura”, e la scogliera. La cifra indicata da Monni e Persiani per l’intervento nell’area ex Torino appare poi veramente spropositata se la rapportiamo alle spese necessarie per la bonifica unitaria della falda Sin-Sir apuana, progettata sempre da Sogesid, e a quella dell’area Sin ex Ferroleghe. Pertanto chiediamo a Monni e Persiani dov’è pubblicato l’intero quadro economico del progetto dell’ex colonia Torino con i costi affinché i cittadini capiscano come vengono spesi i loro soldi".