Bidella esclusa, scintille tra Accademia e Cgil

Il sindacato all’attacco: "Graduatoria non veritiera, l’assistita aveva più punti". Massari: "Nessun accanimento, presi i più meritevoli"

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Ha fatto causa all’Accademia di belle arti perché buttata fuori da due selezioni per un posto da coadiutrice, l’ex bidella per intenderci. Nello specifico la lavoratrice (già dipendente dell’ateneo) si è rivolta al giudice del lavoro perché l’Accademia non le avrebbe concesso una proroga di supplenza, che in questo caso le avrebbe permesso di entrare nelle graduatorie per il ruolo. E così la donna si è rivolta al sindacato della Cgil, che ha fatto richiesta di accesso agli atti. Secondo la Cgil: "Il verbale trasmesso aveva evidenziato per gli esclusi colloqui con richieste quasi esclusivamente limitate alle precedenti esperienze nella pubblica amministrazione e alla disponibilità al lavoro serale. Nei giudizi finali, si dichiarava una generica inadeguatezza al ruolo di coadiutore", e ancora "Al termine della nuova strage operata coi colloqui, è stata pubblicata una graduatoria degli idonei sedicente definitiva, senza punteggi. Una furia selettiva ripetuta e decisamente sospetta, per un posto di lavoro con queste caratteristiche. Non si può spiegare in altro modo il fatto che la nostra assistita non sia stata neppure in grado di superare le forche caudine di questo secondo colloquio, evidentemente ben più complesso di quello per la selezione del direttore".

Ma l’Accademia per bocca del direttore Luciano Massari fa sapere che: "I colloqui vertevano su domande semplici. Chi non ha risposto in maniera esaudiente alle risposte del bando è stato buttato fuori". Al contrario secondo il sindacato "Abbiamo chiesto una rettifica della graduatoria per la nostra assistita. La graduatoria provvisoria è stata ripubblicata in autotutela, ma solo col punteggio finale di 23 punti nel caso della nostra assistita, all’ottavo posto. Abbiamo presentato un nuovo reclamo, dimostrando che solo col minimo al colloquio e i punti dovuti per laurea in economia e commercio e servizi, non poteva matematicamente avere meno di 34 punti e mezzo, più i 23 mesi di servizio prestati senza un richiamo nella stessa Accademia, nella quale ha lavorato anche con contratto interinale fino a poco tempo fa".

Il direttore Massari ribadisce la regolarità della selezione: "La commissione ha ascoltato circa 23 candidati, con una procedura veramente molto semplice – dice – si sono presentati diversi candidati con laurea e altri con anzianità di servizio considerevole. In merito ai protocolli generali di pulizia, sicurezza sul lavoro, sanificazione degli ambienti per Covid 19, adottati anche da questa Accademia, sono state fatte domande specifiche, previste dal bando, alle quali molti non hanno saputo rispondere in maniera sufficiente, malgrado l’esperienza maturata presso enti pubblici e nella nostra Accademia. Peraltro persone esterne all’Accademia hanno citato in maniera puntuale le procedure di sanificazione a seconda dei casi da trattare. Vorrei ricordare che tutti i quesiti sopra riportati erano determinanti per il raggiungimento dei 21 punti minimi per l’orale ed essere inseriti in graduatoria. Per l’accesso al profilo è richiesta la scuola dell’obbligo, il titolo della laurea non rappresenta una ulteriore qualificazione rispetto alla mansione".

Alessandra Poggi