C’è stata anche un po’ di Carrara sul campo del Roland Garros di Parigi, in occasione degli Open di Francia, il torneo ATP 2000 di tennis valido anche per il grande slam. E non solo perché sulla terra rossa del Philippe Chatrier c’era Lorenzo Musetti, il giovane tennista carrarese numero 18 del ranking internazionale (ma con probabilità di salire dopo i risultati parigini) che si giocava l’accesso ai quarti contro il numero uno Carlos Alcaraz. Il risultato finale (6-3, 6-2, 6-2 per lo spagnolo) ha rispettato il pronostico della vigilia (nonostante Musetti abbia tentato in tutti i modi di dare un dispiacere all’avversario giocando una bella partita), ma quello che ha un po’ stupito e sorpreso i tanti spettatori che seguivano l’incontro è stato quando, nel corso di un cambio campo nel primo set, suonate da una tromba sugli spalti sono echeggiate le note di ’Bella ciao’. Tanto è bastato perché il cronista facesse pronto riferimento alle origini carraresi di Musetti, ricordando l’episodio delle donne del 7 luglio. Tutti o quasi, a Carrara conoscono la vicenda della ribellione all’ordine tedesco del 7 luglio di evacuare la città, ma la cosa intrigante è che ’Bella ciao’ è anche la colonna sonora di ’Casa di carta’, una fiction spagnola (e in campo l’avversario di Musetti era uno spagnolo) che narra le vicende di un gruppo politicizzato che organizza un colpo alla banca centrale spagnola. Non è dato sapere se il trombettiere del Roland Garros fosse un post comunista (visto che ormai ’Bella ciao’ è diventato un canto che è uscito dai confini nazionali), un tifoso di Musetti o di Alcaraz, ma l’episodio è stato comunque curioso. Qualcuno si è fatto anche una domanda: ma se ’Bella ciao’ fosse stata suonata solo una manciata di settimane prima al Foro italico di Roma, una creazione del Duce, sarebbe scoppiato un caso politico?
Maurizio Munda