
Un momento della manifestazione dei cittadini contro il degrado
La protesta dei residenti di Avenza, acusati di razzismo dalla sindaca Serena Arrighi è diventata un caso nazionale. Sull’episodio dopo la levata di scudi dell’opposizione interviene la senatrice di Fratelli d’Italia Susanna Campione. "Da tempo si registrano proteste dei cittadini di Avenza che vivono una situazione di degrado e di insicurezza - scrive Campione -. L’ultima il 21 agosto, quando una trentina di abitanti ha accolto con cartelli, fischi e urla di disapprovazione la Arrighi per l’inaugurazione di una sede consolare dominicana. La protesta era contro il sindaco, ma Arrighi ha sviato parlando di un fantomatico razzismo della popolazione. "Come noto la protesta riguardava la richiesta di un presidio di polizia municipale ad Avenza – prosegue la senatrice -. Una richiesta rimasta inascoltata dalla giunta di centrosinistra. Il sindaco ha preferito dipingere il disagio della popolazione come fantomatica manifestazione xenofoba. La protesta della cittadinanza di Avenza è la cartina tornasole di una giunta lontana dalla gente che si nasconde dietro slogan e tagli di nastro. Anziché fare la vittima, il sindaco Arrighi provveda, senza ulteriori indugi, a individuare un presidio di polizia municipale".
Tra i primi a rispedire le accuse al mittente c’era stato il consigliere comunale della Lega Andrea Tosi, sceso in piazza per appoggiare la protesta dei cittadini. "L’unico razzismo che vediamo è nei confronti dei residenti di Avenza, trattati come cittadini di serie B dalla sindaca Arrighi" scrivono gli esponenti di Fratelli d’Italia Marco Guidi e il consigliere comunale Massimiliano Manuel. "Inaccettabili le accuse sindaco Arrighi a tutti i cittadini di Avenza, e strumentale l’attacco politico ad un consigliere comunale di minoranza", aggiunge il consigliere comunale della lista Ferri Filippo Mirabella. "Se in questo contesto la sindaca si sente legittimata a pronunciare accuse di razzismo a destra e a manca - aggiunge il consigliere di minoranza Simone Caffaz -, significa trasformare le accuse di razzismo, che sono cosa serie a grave, in una clava volta solo a tutelare i suoi interessi politici, palesando un rispetto verso i suoi concittadini pari a zero". "Non possiamo accettare, le farneticanti e fuorvianti dichiarazioni della sindaca. Nessuno dei presenti ha usato toni o parole offensive nei confronti di cittadini stranieri - conclude l’ex consigliere provinciale Cesare Micheloni - Manipolare la realtà è un atto indegno, e chi amministra una città non dovrebbe mai scendere a tali bassezze".