REDAZIONE MASSA CARRARA

Articolo 21, la soddisfazione dei 5 stelle

Matteo Martinelli ritiene un successo la sentenza del Tar e invita comunque le aziende a non temporeggiare

"Il Tar ha confermato la bontà dell’articolo 21. Sulle scadenze suggerirei ad aziende e Comune di non rilassarsi troppo altrimenti qualcuna rischierà di non vedersi approvare in tempo il proprio piano di coltivazione". Si dice "molto soddisfatto" Matteo Martinelli a pochi giorni dalla pubblicazione della sentenza del tribunale amministrativo sul ricorso della Vf marmi. Oggi consigliere di minoranza, Martinelli fino allo scorso giugno era vicesindaco e assessore al Marmo della giunta del Movimento 5 Stelle che ha varato, tra l’altro, il nuovo regolamento degli agri di cui fa parte anche l’articolo 21. Negli ultimi mesi del proprio mandato la giunta guidata da Francesco De Pasquale ha dovuto incassare su questo argomento diversi attacchi, non solo dagli avversari politici, ma anche da tecnici e professionisti e ora questo verdetto viene letto come una conferma della bontà delle proprie scelte. "Il Tar – ricorda Martinelli – dà pienamente ragione al Comune su quelli che erano i motivi principali del ricorso principale che riguardava tutto l’impianto dell’articolo 21. Con questa sentenza si convalida il principio di premialità crescente in funzione della lavorazione in loco dei materiali, uno dei punti più innovativi del nostro regolamento. Quello che però mi dà più soddisfazione è che venga riconosciuta la bontà del regolamento attuativo dei progetti di interesse generale. Il Tar anche in questo caso è andato a convalidare principi, parametri e criteri stabiliti dal Comune e ha ribadito anche che bene ha fatto il municipio a lasciare la piena responsabilità ai privati per la predisposizione e realizzazione dei progetti". I giudici fiorentini, tuttavia, hanno accolto le obiezioni presentate dalla Vf sulle scadenze fissate per la presentazione di domande e progetti fissando di fatto al 30 aprile 2023 la data ultima per portare in Comune disegni e documenti. "Si tratta di una vittoria di Pirro anche perché il Tar boccia la scadenza del 30 giugno 2021, una data ormai lontana e che non ha rappresentato un problema per le aziende – aggiunge Martinelli -. La scelta poi del 30 aprile scorso per la presentazione dei progetti era stata dettata da motivi tecnico amministrativi. A oggi, d’altronde, la maggior parte delle concessioni scadrà il 30 ottobre 2023 e sappiamo che per ottenere i nuovi piani i vari passaggi tra Comune e Regione possono richiedere anche più di sei mesi. Per questo motivo se tutte le aziende dovessero ridursi all’ultimo giorno è probabile che qualcuno non avrà approvato per tempo il proprio piano. Questa vicenda ritengo ci abbia poi mostrato come sia importante che ognuno faccia il suo mestiere visto che abbiamo assistito a diverse invasioni di campo da parte di professionisti davvero poco eleganti".

claudio laudanna