Arci per un nuovo modello economico : "Leggi sull’escavazione inadeguate"

La presidente Riccardi preoccupata per un quadro normativo che non tutela sufficientemente le Alpi Apuane "Serve una ridefinizione dei contingenti escavabili in base alla sostenibilità degli ecosistemi" .

Arci per un nuovo modello economico : "Leggi sull’escavazione inadeguate"

Arci per un nuovo modello economico : "Leggi sull’escavazione inadeguate"

L’Arci Toscana e di Massa Carrara itervengono sulle dichiarazionidi Franchi. "Il tenore delle frasi – scrive Adriana Riccardi presidente d Arci Massa Carrara –, la dice lunga sul modo di pensare della classe imprenditoriale carrarese. Se non si può generalizzare va però evidenziato che la stessa reazione ‘amicale’ del presidente di Confindustria non aiuta a nutrire pensieri più positivi. Recentemente assieme ad altre associazioni ambientaliste (Cai, Legambiente, Wwf, Italia Nostra, Mountain Wilderness), abbiamo dichiarato che le Alpi Apuane sono fortemente compromesse da un vorace estrattivismo, che ha ridotto un già fiorente comprensorio marmifero in un distretto minerario".

"Fortemente preoccupati dall’inadeguatezza del quadro normativo che disciplina lo svolgimento delle attività estrattive nella nostra Regione e la tutela delle Apuane – prosegue Riccardi –, patrimonio unico di bio e geo-diversità, abbiamo individuato alcuni obiettivi transitori ma realizzabili in tempi brevi. Una ridefinizione dei contingenti escavabili in base alla sostenibilità dei suoi ecosistemi e alle capacità di lavorazione della filiera locale dei prodotti lapidei, non alle potenzialità della domanda dell’industria edilizia e delle esportazioni estere, in altri termini della voracità del mercato mondiale. Abbiamo poi individuato la necessità di superare le monocultura mineraria incentivando la ricostruzione di una moderna filiera del marmo e la concreta incentivazione di processi socioeconomici virtuosi, attraverso l’insediamento di nuove attività maggiormente ecostenibili, ma anche l’urgenza di rifinanziamento e riattivazione dei controlli sulle cave da parte di Arpat e degli altri organi di polizia giudiziaria, nonché di approdare a una reale e progressiva esclusione di ogni attività estrattiva nel Parco delle alpi Apuane. Non ultima la piena riaffermazione delle proprietà pubbliche e collettive esistenti sulle Apuane, oggetto nel tempo di usurpa-zioni, occupazioni e pretese da parte dell’industria estrattiva".