"Ampliamento dannoso". Le osservazioni sul porto

Canesi presenta le controdeduzioni al progetto al ministero all’Ambiente

"Ampliamento dannoso". Le osservazioni sul porto

"Ampliamento dannoso". Le osservazioni sul porto

Lo storico ambientalista Riccardo Canesi a nome di Marina Si - cura ha scritto al ministro dell’Ambiente palesando le sue preoccupazioni per l’impatto ambientale che potrebbe avere il nuovo piano regolatore del porto di Marina di Carrara. Inparticolare le osservazioni di Canesi si concentrano sulla costruzione del molo perpendicolare alla costa congiunto al piazzale ‘Città di Massa’. Una cementificazione in prossimità della foce del torrente Carrione che per Canesi significa "scherzare con il fuoco". "Comprendo benissimo che per reggere una sempre più agguerrita competizione globale, le nostre infrastrutture portuali (Spezia e Marina di Carrara) devono essere modernizzate e rese più efficienti – scrive Canesi nelle sue osservazioni al ministro –. Non è detto però che l’interesse del porto di Carrara collimi con l’interesse primario della comunità apuana. La provincia di Massa e Carrara è una delle province a più alto rischio idrogeologico d’Italia, e una delle zone più piovose d’Italia, con 4 alluvioni in 12 anni".

"Il litorale massese è tra quelli italiani che ha subito i maggiori fenomeni erosivi, – prosegue Canesi nelle sue osservazioni –. I due maggiori torrenti costieri sono stati completamente rettificati con un notevole e pericoloso restringimento dell’alveo e della foce, mentre sulla destra idrografica della foce del Carrione è stata realizzata una diga che impedisce il deflusso delle acque". Per Canesi "solo degli apprendisti stregoni possono pensare di cementificare lo sbocco a mare di un torrente che ha già tragicamente e più volte manifestato la sua pericolosità, trasformando il centro abitato nella naturale cassa di espansione del Carrione facendo degli abitanti cavie di un distorto modello di sviluppo". Per Canesi l’ampliamento poi è inutile perché non eliminerà il problema delle centinaia di camion che orbitano su Marina di Carrara. "Nessuno pretende di demolire il porto – conclude l’ambientalista –. Ma non sarebbe meglio destinare il molo di ponente alla nautica da diporto e l’attuale molo di levante al traffico commerciale? L’area di Carrara e Massa, considerata anche la storia del polo chimico apuano, è ad alto indice di inquinamento ambientale. La connessione tra attività portuali e insorgenza di moltissime malattie dell’apparato respiratorio, cardiocircolatorio e tumori è purtroppo una realtà concreta".