Allarme assistenza disabili. Mancano operatori nelle scuole: "Negato il diritto allo studio"

Le famiglie sono in difficoltà: alcuni genitori vengono chiamati per portare i loro figli in bagno. Perfigli: "Ci siamo mossi con le istituzioni senza avere risposte. Organizzeremo un tavolo di confronto".

Ancora nessuna risposta, e tanto meno aiuti, per i diversamente abili protagonisti di un’amara vicenda, la carenza di operatori per dare assistenza agli studenti fragili. Ogni anno l’inizio dell’anno scolastico nella nostra provincia (con riferimento alle scuole superiori) coincide con un grave problema che riguarda i disabili che hanno bisogno degli operatori socio educativi essenziali per alleggerire il carico delle famiglie, costrette a cambiare il proprio stile di vita pur di garantire l’integrazione scolastica ai propri figli. Molte famiglie si lamentano anche del fatto che alcuni istituti non aderiscono al bando per i fondi che viene fatto ogni anno. L’appello è stato più volte rivolto al Ministero e alla Regione (i fondi di solito arrivano a fine dicembre) a dispetto della nostra Provincia che copre sempre la sua parte di competenza. Questa inadeguatezza nell’elargizione dei fondi mette alla prova le famiglie e gli alunni disabili, non garantendo il diritto allo studio come sancito dalla Costituzione.

"Noi come Osservatorio provinciale della disabilità – dice Giacomo Perfigli, coordinatore dell’Osservatorio – ci siamo mossi già a ottobre quando è emersa questa problematica, ma il problema è che tutto ciò si ripresenta a ogni inizio di anno scolastico. Dopo alcune ricerche si è reso palese il fatto che questo problema esiste solo a Massa Carrara. Su questa tematica ci siamo rivolti a Daniele Carmassi, presidente della commissione per gli affari sociali del Comune di Massa, che ci ha dato manforte. Abbiamo contattato anche anche il consigliere regionale Giacomo Bugliani, rappresentante della nostra zona, e al momento dalla parte dell’assessore regionale competente non abbiamo nessuna novità e nessun incontro è stato fatto. La domanda sorge spontanea: cosa ci attende per il prossimo anno scolastico? Avranno il tanto sospirato operatore?".

"L’intenzione del nostro gruppo di supporto – continua Perfigli – è di convocare prima dell’estate di convocare una conferenza di servizio, un tavolo di confronto con tutte le associazioni interessate a questa problematica ed eventuali famiglie, l’assessore regionale e i parlamentari di riferimento della nostra zona per metterli davanti a questo problema che coinvolge ogni anno una miriade di famiglie e studenti disabili nel nostro comprensorio".

"In qualità di presidente della commissione e della mia associazione Afaph – afferma Carmassi – ci siamo posti come fronte comune per superare questo immane scoglio. La cosa fondamentale sono i bisogni dei ragazzi, ossia poter studiare e frequentare le lezioni senza disagio. Ogni amministratore dovrebbe dare il meglio per fronteggiare questa cosa. Mi sembra assurdo che nel 2024 i genitore vengano chiamati a casa per portare i bimbi in bagno. Non si può tirare sempre sulle spese indispensabili ed essenziali, Bisogna dare rispetto a questi ragazzi affinché siano al pari degli altri all’interno della scuola. Non servono tagli ma risposte concrete dai politici".

Vittoria Bertelloni