Aiuti a Don Euro, dimissioni nella diocesi

Al processo don Lucio Filippi svela di aver lasciato l’incarico di vicario generale nel 2015 perchè contrario alla scelta di comprare casa a Luca Morini

Don Lucio Filippo ha testimoniato in aula

Don Lucio Filippo ha testimoniato in aula

Massa, 10 luglio 2020 - Nell’ottobre del 2015 don Lucio Filippi, allora vicario generale, si dimette dall’incarico perché non condivide la scelta del vescovo, monsignor Giovanni Santucci di acquistare una casa per Don Luca Morini. Casa nella quale don Euro, ora Luca Morini perché è stato ridotto allo stato laicale dal Vaticano, vive ancora oggi. Un gesto forte maturato nel tempo, perché don Lucio Filippi, parroco in Lunigiana, non era in sintonia con gli aiuti economici che il vescovo, in modo caritatevole, devolveva a don Euro. Il gesto di don Lucio Filippi è emerso nell’ampia testimonianza che il sacerdote ha reso davanti al collegio nella ultima udienza rispondendo alle domande del pubblico ministero Alessandra Conforti. Una lunga udienza nella quale sono emersi aspetti amministrativi disinvolti nella gestione delle parrocchie da parte di don Euro e molti particolari "inquietanti" della personalità del parroco che amava gli incontri sessuali con ragazzi molto giovani, non disdegnava la cocaina e la bella vita, la vita costosa, viaggi all’estero. Un tenore elevato che riusciva a mantenere grazie alle richieste di denaro ai parrocchiani e con una gestione disinvolta della contabilità. «Era uno schifoso» , sono le parole forti pronunciate in aula da uno dei testimoni. Oggi questo uomo ha 43 anni e si è messo alle spalle quella esperienza, pur di non testimoniare ha rischiato l’ammenda che gli è stata cancellata: " Ho rimosso tutto quel periodo. Purtroppo quando ho conosciuto Luca Morini, che si è presentato come giudice e che veniva a Padova con una Mercedes, accompagnato dall’autista, ero un escort. Avevo saputo di lui che era un pagatore e che faceva regali costosi attraverso altri giovani che lo conoscevano. Stiamo parlando del 2011 pagava 200 euro a prestazione. Lo ho visto quattro volte, voleva fare anche sesso telefonico . La storia con lui è durata poco. Dai mass media ho scoperto che era un sacerdote e ho deciso di smettere. All’epoca avevo bisogno di soldi, mi ha fatto un paio di regali e ho visto un borsellino con 8mila euro in contanti. Si vantava di potermi aiutare e so che ai ragazzi stranieri, che oggi non saprei come rintracciare, prometteva anche i permessi di soggiorno". Sesso e cocaina. Luca Morini è accusato di estorsione, autoriciclaggio, detenzione e cessione di droga e sostituzione di persona. Questi i reati sui quali dovranno pronunciarsi i giudici mentre il vizietto del sesso è un peccato del quale dovrà rispondere davanti a Dio, quel Dio del quale aveva scelto di essere suo pastore.Il processo è stato aggiornato al 16 settembre, con altri 10 testimoni. maria nudi © RIPRODUZIONE RISERVATA