La città piange la scomparsa dell’imprenditore Massimo Vaira. Aveva 53 anni è da circa un anno stava lottando contro una terribile malattia. L’uomo originario della Fabbrica era molto noto in città e la notizia della sua scomparsa si è diffusa molto rapidamente. Dopo aver gestito assieme ad altri due soci il bar Fuori Porta della ex piazza Cesare Battisti, si era messo in proprio vendendo cialde di caffè, prima in via Piave e da ultimo sul viale XX Settembre. Un ragazzo d’oro che aveva cercato di nascondere la malattia per non fare preoccupare gli amici di sempre, quelli che alla notizia della sua scomparsa si sono precipitati all’obitorio del Noa per l’ultimo saluto. Da circa un anno non stava bene e si era sottoposto alle cure oncologiche, e ogni volta rassicurava gli amici dicendo che piano piano ne sarebbe uscito più forte di prima. Molti i ricordi degli amici, tra cui quello dell’imprenditore della ristorazione Massimo Bonucelli, che lo ricorda come "un ragazzo dal cuore d’oro, una delle più brave persone che abbia mai conosciuto". Per tutti gli amici "una notizia di quelle che non vorresti mai sentire".
"Ci legava un’amicizia fraterna – prosegue Bonucelli –, lo conoscevo fin da quando era un ragazzino e veniva con la sua compagnia quando ero ancora al bar Europa in piazza Matteotti. Poi quando aveva aperto la rivendita di caffè sul viale lo andavo a trovare tutte le mattine, parlavamo dei problemi di lavoro. Massimo era sempre sorridente e su di lui ci potevi fare sempre affidamento. Dopo che era stato ricoverato in ospedale chattavamo spesso e quando chiedevo informazioni sulla sua salute lui mi rassicurava sempre. Mi diceva Massimo piano piano mi riprendo, oppure che aveva voglia di mangiare. Quando mi hanno detto che non ce l’aveva fatta ho provato un grande dolore e non riesco ancora a crederci". Negli ultimi tempi Massimo Vaira si era appassionato al mondo dei vini, stava facendo un corso da sommelier dove aveva già raggiunto il terzo livello. I funerali si terranno domani alle 10,30 partendo dall’obitorio del Noa per il tempio crematorio di Turigliano.
Alessandra Poggi