L’Under 13 rossonera battuta 10 a 0 e derisa sui social

Pubblicato in rete un post di cattivo gusto con i pari età dell’Empoli dormienti e sotto le ‘pere’. Presi provvedimenti

Ci sono regole non scritte, nel calcio, che non sempre vengono rispettate. Domenica scorsa la formazione Under 13 della Lucchese ha affrontato i pari età dell’Empoli. La partita ha avuto il pesante punteggio di 10 a 0 a favore della formazione azzurra. Niente di male, visto che questi bambini si stanno avvicinando al calcio e sono la prima squadra della cosiddetta scuola calcio. Purtroppo, però, questa sconfitta ha avuto strascichi non troppo belli.

Qualcuno ha pubblicato su un social una foto dei ragazzini dell’Empoli che dormono con sotto riportate dieci pere. Un post veramente brutto, anche perché stiamo parlando di bambini e, sicuramente, una cosa del genere rischia di mettere in gioco le poche certezze che a quell’età si inizia ad avere. La Lucchese sta lavorando molto per costruire un settore giovanile ai passi con i tempi e con le sempre più esigenti richieste. Ma, sicuramente, questi episodi non fanno bene, anche perché, oltre ad insegnare a giocare a calcio, questa dovrebbe essere una palestra di vita e, se nella vita si insegna da piccoli a prendere in giro gli avversari, allora cosa faranno da grandi queste persone? La foto, purtroppo, è diventata virale, lasciando dietro di sé tante polemiche e anche tanti interrogativi. E’ giusto che una squadra lotti fino alla fine, giocando nel miglior modo possibile e mettendo in difficoltà gli avversari, ma, una volta finita la gara, non ci devono essere questi episodi, soprattutto perché si tratta di bambini che, per lo più, giocano per divertimento, sacrificando i loro pomeriggi tra scuola ed allenamenti.

Il post, ora, è stato rimosso. Dall’Empoli nessuna dichiarazione ufficiale, ma il club fa sapere di aver gestito e sistemato la vicenda internamente, con provvedimenti a carico del responsabile del post, senza specificare quale sia la natura della "punizione". Nessuna dichiarazione in casa Lucchese.

Non è la prima volta che accadono episodi del genere nei campionati giovanili, in Toscana e non, purtroppo, frutto anche della poca valutazione dell’effetto social.