
Marco Remaschi vuole più certezze prima di cedere il titolo sportivo del Ghiviborgo. E la Lucchese, di conseguenza, resta nel limbo
Le delusioni, in casa rossonera, sono come le ciliegie: una tira l’altra. Prima quella per il quarto fallimento ed il conseguente mancato salvataggio della categoria attraverso il tribunale (leggi il tentativo fatto… timidamente da "Affida"); quindi lo stallo della trattativa portata avanti da un imprenditore milanese, tramite l’ex "dg" del Piacenza, Scianò, di acquisire il titolo del Ghiviborgo per far ripartire la Lucchese almeno dalla "D".
A ieri sera non era stato diramato alcun comunicato da parte del Comune di Lucca, come aveva promesso due giorni fa, ma le notizie che arrivano dalla Media Valle non sono esattamente positive. A meno che una delle "parti" in campo, Remaschi per il Ghiviborgo e Scianò per l’imprenditore milanese, che si dice in realtà sia di Fiorenzuola, non spieghi perché la trattativa non è andata a buon fine finora.
Possiamo avanzare alcune ipotesi, tra cui questa: l’imprenditore milanese, dopo aver fatto due conti tramite un professionista di fiducia, si è reso conto che, per entrare in possesso del titolo del Ghiviborgo, non solo dovrebbe versare cash nelle casse del club colchonero da 300 a 350mila euro, ma anche una fidejussione da 100mila euro, più fare un investimento di rilievo per l’allestimento di una squadra di livello in una categoria, la serie "D", tutt’altro che facile. In sostanza l’acquirente dovrebbe mettere in conto di spendere complessivamente intorno a 8-900mila euro.
Ma non solo. Dovrebbe accettare che nella nuova società entrino alcuni rappresentanti dello stesso Ghiviborgo. Tante clausole e condizioni che, messe tutte insieme, dovrebbero aver portato a una "pausa" di riflessione. Ecco, perché, in serata, da più parti, anche vicine al Ghiviborgo, si è parlato di uno slittamento della decisione definitiva a lunedì. E di un’offerta "congrua", ma che presenta "alcuni aspetti decisivi da chiarire". In caso di mancato accordo, la Lucchese dovrà rassegnarsi a ricominciare dall’ Eccellenza, come successe nella stagione 2011. Il club, poi, vinse il campionato e salì in serie "D".
Ricordiamo che, nell’ipotesi che la Lucchese debba ripartire dall’ Eccellenza, toccherà al sindaco individuare un personaggio o un gruppo di imprenditori locali disposti a costituire una nuova società. Se per fare una serie "D" di un certo livello servono 8-900 mila euro, per fare un campionato di Eccellenza dovrebbero bastarne 500. Domanda: chi li metterà fuori? E Scianò che fine farà? Sarà ancora della partita o si chiamerà fuori?
In conclusione: a ieri sera non era stato emesso alcun comunicato ufficiale in merito alla trattativa, anche se, per la verità, l’ultimatum scadrebbe oggi, sabato. Sperare che tutto vada a buon fine non costa nulla. Vedremo.
Emiliano Pellegrini
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