REDAZIONE LUCCA

Il Cicli Maggi ha detto basta dopo dieci scudetti vinti di fila

Lo storico patron spiega: "Ci eravamo un po’ stancati. In fondo è meglio lasciare. quando sei ancora al top"

Che tipo di campionato sarà, quante squadre parteciperanno e quando inizierà ancora non è dato sapere (il prossimo 14 novembre è fissato un nuovo incontro) . Quello che però è sicuro e che il campionato di calcio Uisp perderà la sua squadra simbolo; squadra che dopo un decennio di dominio incontrastato, comunque preceduto da altri lustri ad altissimo livello, ha deciso di ritirarsi dall’attività. Sì è tutto vero; negli anni si è chiamata Cicli Maggi, Calcestruzzi Bartolozzi, Ristorante La Rocchetta, Magazzini Bracchi e Almarosa. Dietro c’era sempre lui il più affabile e simpatico presidente che ci potesse essere, Claudio Maggi titolare della rivendita e noleggio biciclette Cicli Maggi a Forte dei Marmi ed adesso il ‘Pres’ o ‘Cla’ - come era abitudine chiamarlo - ha deciso di dire basta.

"Dopo 10 titoli consecutivi - conferma con il sorriso stampato sul volto e con quell’occhio sempre vispo - mi ero un po’ stancato e con me si erano stancati anche i miei inossidabili alfieri Moreno Tommasi e Andrea Nicoletti, così quando è arrivato lo stop imposto dal Covid ci siamo guardati dietro ed abbiamo ripercorso la nostra storia. Ebbene noi la storia l’abbiamo veramente fatta ed è più bello chiudere quando sei ancora al top". In effetti questa squadra di invincibili la storia non solo l’ha fatta ma l’ha addirittura riscritta perché c’è stato un campionato Uisp prima del Cicli Maggi e dopo il Cicli Maggi e 10 titoli consecutivi, impreziositi da 2 titoli regionali, 2 provinciali, 1 Coppa Toscana e addirittura 1 titolo italiano nel 2014, ne sono la prova provata.

"Sono sempre stato un tipo ambizioso - racconta ancora il Pres - e con il mio staff abbiamo curato sempre l’allestimento di una squadra forte, che magari poteva far storcere il naso a molti per la sua elevata qualità, ma il mio obiettivo era primeggiare. Una volta poi che entravi a far parte del nostro gruppo era veramente difficile uscirne perché si vinceva e ci si divertiva sempre e proprio per questo tanti ex calciatori professionisti o semi professionisti si avvicinavano a noi. Io poi ero il padre putativo di tutti; di Regughini (8 volte capocannoniere), di Gemignani, di Ulivi, di Ricci, di Mainero, di Pelliccia, di Guidi, di Tognocchi, di Francesconi, del compianto Ilario Lazzeri, cui dedicavamo ogni successo, solo per citarne alcuni, ma a tutti ho voluto bene e praticamente con tutti mi sento quasi quotidianamente perché il mio negozio è un vero porto di mare".

Maggi quindi lascia "magari non tutti lo sanno ma io, che ero soprannominato Badile e giocavo terzino - racconta con orgoglio - ho giocato fino a 60 anni e qualche volta ho anche perso, ma sempre con il sorriso sulla labbra come quando mi ritrovai a marcare Vitaliano Bonuccelli e dove non arrivavo con la tecnica ed il fiato arrivai con l’astuzia". Ecco l’astuzia di chi ha scritto la storia e da vincente ha deciso di appendere le scarpe al chiodo.

Sergio Iacopetti