Con i conti economici messi in sicurezza, ora la nuova dirigenza rossonera dovrebbe pensare che è giunto il momento di prendere le decisioni in merito all’aspetto tecnico, perché, facendo passare i giorni senza muovere foglia, c’è il rischio di arrivare (poi) tardi nella ricerca di un direttore sportivo (tutte le strade portano a Felice Evacuo) e, di conseguenza, di un nuovo allenatore; per non parlare dei giocatori.
Non vorremmo si ripetesse la storia dello scorso anno, quando il "diesse" Deoma aveva raggiunto l’accordo con il Milan per il rinnovo del prestito di Frigerio (il centrocampista, oggi al Foggia, quotato intorno al milione e mezzo di euro, ha già realizzato due gol nella fase finale dei play-off), oltre a quelli del difensore Bellodi, passato poi all’Olbia e dell’attaccante Tonin. Operazioni che furono poi bloccate perché sembrava che, da un momento all’altro, sbarcassero a Lucca gli Scali (!?).
Con questo vogliamo semplicemente dire che ci sono allenatori, inizialmente, sul taccuino della dirigenza rossonera – come Gallo, Javorcic – , che stanno per essere ingaggiati da altre squadre (come Tabbiani, finito nel mirino del Catania, ma non solo).
Ed ecco l’ultimo "rumor": il nome di Gianluca Colavitto – che nelle ultime quattro stagioni ha guidato con buoni risultati l’Ancona – , figurerebbe sul solito taccuino (segreto) del "dg" Mangiarano. Non è escluso che un sondaggio, in tal senso, sia stato compiuto, per conto della Pantera, da Evacuo. Sarà così? Chissà. Forse.
Intanto si dice che Lo Faso e Mangiarano saranno di nuovo a Lucca a metà della prossima settimana, quando potrebbero incontrare sia Deoma che Maraia per trovare una soluzione alla loro posizione contrattuale che, giova appena ricordare, prevede ancora un anno di contratto.
Si dice che la dirigenza rossonera abbia già pronto il nuovo organigramma tecnico (diesse ed allenatore), ma che aspetta ad annunciarlo ufficialmente, dopo che Maraia e Deoma, avranno lasciato libere le rispettive "caselle". In quale modo? Nessuno può dirlo, perché i due diretti interessati sono a casa, in attesa di una convocazione.
Emiliano Pellegrini
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