
“Mi immagino la scena. Ghandi passeggia allegramente tra le nuvole alla ricerca di un filo di quiete. Guardandosi intorno scorge il nuovo arrivato intento a intraprendere una conversazione con i più grandi sommelier della storia. Il nuovo arrivato, un omone tanto grande e grosso, quanto irrimediabilmente buono e disponibile con tutti si gira, punta Ghandi, e con un timbro di voce indimenticabile per chi lo ha sentito anche solo una volta, esclama : “O bimbo, ma da mangiare qui non te lo danno!? Vienimi dietro che ci penso io, ma non far tardi che se si fredda divento una bestia eh“.
Sì lo immagina proprio così, Nicola Vannucchi, il suo papà Ugo Dante, che due giorni fa si è arreso. La sua salute era stata minata anche dal Covid. I suoi video su Facebook e Youtube, ma più ancora il suo appello a non piangere per questa perdita– perchè Ugo ha sempre voluto allegria e ottimismo – stanno diventando virali. In particolare quello che in venti minuti di volti, frasi, sorrisi e un mare di affetto affetto, mette una carrellata di persone che, negli ultimi giorni di vita, quelli più difficili, hanno incoraggiato Ugo. E lui, in diretta video, non aveva potuto che rispondere rivolto all’intraprendente figlio: “Io non so come hsei riuscito a fare questo capolavoro, come hai fatto a trovare tutti. Mi sono commosso “. Oggi Ugo non c’è più, o meglio non c’è più come prima.
“In realtà nella mia voce, lui c’è – dice Nicola –. Nel mio aspetto, lui c’è. Nel mio ironizzare su qualsiasi cosa, lui c’è. Nel non prendermi mai sul serio, lui c’è.
Nella mia stempiatura precoce, lui c’è. Nel mio esserci per tutti a prescindere da quello che mi capita, lui c’è. Nel mio essere un orso ingenuo, lui c’è. In ogni centimetro, briciola, atomo del mio essere, lui c’è, e da qui dentro sicuramente non se ne andrà mai via. Mi ha insegnato ogni singolo valore, non parlandone, ma semplicemente dimostrando con gesti e fatti, come ci dovremmo comportare per farsi voler bene, e a giudicare dalle persone che ci stanno cercando, dall’affetto che tutti stanno dimostrando“ direi che non potevo avere insegnante migliore“.
E quindi: “Non azzardatevi a piangere, disperarvi o compatirlo – si raccomanda Nicola –.Siate felici, allegri e sorridenti anche in questo, se conoscete un minimo Ugo, sapete che vi vorrebbe cosi, se poi si arrabbia dopo chi lo sta a sentire? C’è chi ha avuto un padre, chi un amico, chi un complice, e chi la fortuna di aver avuto tutto questo, e molto, molto di più.....alla salute Papone, ora ci pensiamo noi“. Si, ci pensa Nicola con il suo sorriso contagioso, che tira giù ogni muro, azzera ogni distanza. I funerali si terranno oggi alle 14.30 alla chiesa di San Marco. Per l’ultimo saluto sì, ma con il sorriso.
Laura Sartini