
L'auto della ragazza in balia della piena
Lucca, 25 novembre 2019 - Aggrappata per ore al tetto della sua auto. Travolta dal torrente in piena e salvata per miracolo da suo padre. E’ la notte d’inferno passata da Elena Bravi, 23enne residente nella frazione di Brica, reduce sabato da un faccia a faccia con la piena del torrente ‘Serchio di Soraggio’, gonfiato a dismisura dalla pioggia. La notte di terrore è iniziata con un sabato sera in allegria con gli amici, nonostante l’imperante pioggia che cadeva incessante da giorni. Poi il rientro a casa: sono le prime ore di ieri e d’improvviso si scatena l’inferno. Per la giovanissima Elena saranno ore piene di paura, freddo, buio, rotto solo dallo scrosciare dell’acqua sulle pareti della sua auto, trascinata nell’alveo del torrente in piena. La disavventura di Elena, abitante di Brica, meno di 30 anime nel comune di Sillano Giuncugnano comincia con la sua decisione di rientrare a casa.
Saluta le amiche con le quali aveva trascorso la serata in un locale di Sillano e si avvia con l’auto verso Brica. Nel tragitto, c’è l’attraversamento del guado sul torrente ‘Serchio di Soraggio’, trasformato in trappola. A circa metà strada infatti, il guado viene invaso da acqua e detriti e l’auto viene trascinata dalla furia della piena , precipitando, con Elena a bordo, per decine di metri. «Un miracolo, non si può dire altrimenti» commenta ancora scosso il padre di Elena, Pellegrino Bravi. E’ stato lui che l’ha individuata e recuperata con alcune corde. «Ci ha messo una mano il destino - racconta - grazie a una serie di eventi che mi hanno permesso di capire che Elena era in difficoltà. Non potrò mai dimenticare quando l’ho vista aggrappata all’auto in balia del torrente e il terrore che ho provato al pensiero che tutti quei massi e quell’acqua potessero staccarla dall’auto alla quale era aggrappata. Non so dove abbia trovato la forza di restare appesa tutte quelle ore in una condizioni così al limite. É stata davvero forte e coraggiosa».
La storia del ritrovamento appare, alla luce del giorno e dopo il buon esito della tragedia sfiorata, un percorso scritto negli eventi. Pellegrino, infatti, ieri notte viene svegliato dall’amico Michele dopo una telefonata della figlia di quest’ultimo, Alessia, che si trovava in difficoltà perché rimasta bloccata con la sua auto in un tratto invaso dal fango. Partono dunque insieme con un mezzo adeguato al recupero mentre, nel frattempo la mamma di Elena scopre che la giovane non è rientrata a casa. Le due ragazze avevano passato la serata insieme e si erano salutate prima di salire sulle proprie auto per il rientro. Scatta quindi un secondo allarme e i due amici si attivano per una perlustrazione del possibile percorso di Elena, quando davanti a loro si focalizza la drammatica immagine. Elena è tenacemente aggrappata all’auto nel mezzo del torrente, mantenuta miracolosamente ferma da una griglia di contenimento fluviale. Ogni minuto è importante. «Non ci siamo persi d’animo - continua il racconto il padre di Elena - e con alcune corde abbiamo cercato di recuperarla, mentre abbiamo allertato i soccorsi. Non posso negare che sia stato molto difficile e che anche grazie all’aiuto di Michele, sia finita bene. Non so neanche io come e dove abbiamo trovato la forza di insistere e di provare senza sosta. Alla fine abbiamo riportato Elena a casa, tra lacrime e abbracci».
Al momento Elena non sembrava aver riportato ferite di alcun genere, ma nel pomeriggio si è dovuta recare al pronto soccorso del Santa Croce per i controlli. Dolorante soprattutto una caviglia e gli arti inferiori, forse per lo sforzo o la lunga esposizione al freddo. Sul posto I vigili del Fuoco di Castelnuovo che si sono occupati del recupero dell’auto, i carabinieri di Castelnuovo e la Misericordia di Piazza al Serchio-Giuncugnano.