Indagini e pedinamenti: stroncato giro di spaccio ad Altopascio

Sette le misure cautelari. L'operazione della Squadra Mobile, iniziata un anno fa dopo una rissa fra bande, ha permesso di smantellare il giro illegale che coinvolgeva anche altre città

Spaccio ad Altopascio: gli arresti della Squadra Mobile

Spaccio ad Altopascio: gli arresti della Squadra Mobile

Lucca, 6 maggio 2022 - Indagini serrate e pedinamenti che vanno avanti da quasi un anno. Così la Squadra Mobile della Questura di Lucca è riuscita a stroncare un giro di spaccio di droga ad Altopascio. Sette le misure cautelari personali: quattro cittadini tunisini, di 20, 21, 31 e 33 anni sono stati arrestati, un italiano è ai domiciliari e per altri 2 tunisini, di 40 e 48 anni, è scattato il divieto di dimora nella provincia di Lucca.

Ieri l'operazione è stata portata a termine dalla Squadra Mobile di Lucca, con la collaborazione delle Squadre Mobili di Pisa e Viterbo, il Reparto Prevenzione Crimine di Bologna e la Compagnia Carabinieri di Montalto di Castro (VT). Ma le trame dell'organizzazione malavitosa sono state scoperte ben prima. Ad agosto del 2021 infatti una violenta rissa tra gruppi di cittadini tunisini e marocchini nel comune di Altopascio, insospettì gli uomini della Questura. Quella sera uno dei cittadini marocchini coinvolti aveva riportato delle lesioni causate anche da una bottiglia di vetro, mentre gli aggressori erano fuggiti a bordo di un’autovettura investendo uno dei testimoni.

Le cause della violenta lite e i suoi protagonisti, fecero subito insospettire gli investigatori. Così sono iniziati i servizi di osservazione nell’area interessata dai fatti e, attraverso una intensa attività informativa, è venuto fuori come i cittadini tunisini coinvolti nella rissa gestivano da anni, in via continuativa, una strutturata attività di spaccio di cocaina ed eroina in vari punti, opportunamente scelti, del territorio di Altopascio e nelle aree al confine con la provincia di Pisa.

Nel prosieguo dell’indagine, svolta anche attraverso attività tecnica, è stato individuato anche il modus operandi del sodalizio. Le cessioni iniziavano nella prima mattinata e proseguivano fino a tarda serata, sia nei pressi dell’abitazione di uno degli indagati ad Altopascio, sia in una zona boschiva di confine tra Altopascio e Castelfranco di Sotto, caratterizzata dalla presenza di veicoli in stato di abbandono, utilizzati per operare indisturbati. Alcuni spacciatori, invece, operavano contestualmente in altre zone del centro paese o comunque ad esse limitrofe.

Le cessioni avevano a oggetto sia eroina “normale” sia eroina thailandese, che si ottiene da un processo di raffinazione più elaborato. Dopo mesi di pedinamenti e numerosi servizi di riscontro nel corso dei quali sono stati segnalati alla locale Prefettura numerosi tossicodipendenti, gli investigatori sono riusciti a risalire anche a un altro sodalizio, composto sempre da cittadini tunisini, fornitori del gruppo di Altopascio, attivi nel comune di Cascina (PI), che a loro volta avevano forti collegamenti con altri fornitori nel centro di Pisa.

Gli spostamenti dei componenti del gruppo criminoso venivano materialmente eseguiti con l’autovettura condotta dall’italiano, 36enne residente a Chiesina Uzzanese (PT), che accompagnava i tunisini sia sul luogo delle cessioni, sia fuori provincia per l’approvvigionamento di eroina e cocaina dai fornitori. Gli spacciatori erano soliti utilizzare schede telefoniche intestate a prestanomi che scambiavano tra di loro e provvedevano a sostituire dopo brevi periodi di utilizzo. In molti casi erano loro stessi a contattare gli acquirenti, arrivando persino ad offrire gratuitamente la sostanza. Nel corso delle indagini, temendo di poter essere rintracciato, uno dei tunisini si è allontanato dal territorio nazionale raggiungendo la Tunisia rientrando soltanto dopo diversi mesi attraverso la frontiera marittima di Genova, continuando ad essere monitorato dagli investigatori.

All’esito dell’attività, il Gip del Tribunale di Lucca, su richiesta del Pubblico Ministero che ha coordinato l’intera attività investigativa, ritenendo sussistenti i gravi indizi di colpevolezza nei confronti degli indagati, emetteva ordinanza applicativa di misure cautelari personali e nella giornata di ieri veniva dato avvio all’operazione che ha riguardato diverse Regioni del territorio nazionale.

Nel dare atto dell’imponente e puntuale attività di riscontro degli operatori della Squadra Mobile e motivare le misure custodiali, il giudice ha evidenziato la spiccata pericolosità dei soggetti coinvolti, tutti gravati da precedenti penali e di polizia per spaccio, rei peraltro di aver proseguito imperterriti l’attività delittuosa, nonostante molti di loro fossero già gravati da divieti di dimora nei comuni di Altopascio e Pisa.

Nello specifico, uno dei soggetti è stato rintracciato nella prima mattinata a Cesena, a bordo di autovettura a noleggio, mentre le restanti misure sono state eseguite nella provincia di Viterbo, in un’area boschiva impervia all’interno di una tenda, nel comune di Cascina (PI), nei pressi del parcheggio di una grossa catena di supermercati e nelle province di Lucca e Pistoia. Un ultimo indagato, che negli ultimi giorni aveva fatto perdere le proprie tracce, è stato infine rintracciato all’esito di approfondite ricerche, nell’ospedale di Pisa, ove si trovava ricoverato.