
Fumata bianca alla Soffass di Porcari, per l’accordo integrativo appena sottoscritto nello stabilimento in via Fossa Nuova, risconoscibile anche da chi viaggia sull’autostrada per le note ’formichine’. La fabbrica, leader nel converting, conta circa 270 dipendenti più alcuni interinali. Furono le maestranze che con un referendum chiesero di fare un accordo per il solo 2020, visto l’anno particolare legato alla emergenza Covid e ai ritardi che questo episodio avrebbe impresso alla contrattazione. La Rsu composta da Massimiliano Bindocci (a destra nella foto), Michele Giannelli e Maximilian Pazzagli insieme a Fistel Cisl e Uilcom Uil ha così intrapreso la trattativa ora giunta a buon fine.
"L’accordo prevede un mantenimento del premio di risultato pari a 2mila annui che può arrivare fino a 2.300 qualora l’obiettivo sia superato – spiegano i sindacati –. Si è previsto poi l’adeguamento del buono pasto a 8 euro per ogni giorno lavorato in modo retroattivo dal 1 gennaio 2020, e la previsione di un premio di 210 euro all’anno in buoni legati alle presenza, oltre a 50 euro per i soli operai, una tantum sotto forma di welfare".
"Si è migliorata la flessibilità togliendo quella accentuata, che prevedeva il superamento delle 40 ore settimanali – spiegano Fontanini (Fistel Cisl) e Bindocci (Uilcom Uil) – , mantenendo il riposo infrasettimanale e innalzando il gettone a 100 euro e soprattutto garantendo agli interessati un numero minimo di chiamate". Inoltre sono stati previsti protocolli organizzativi in caso di ritorno dell’emergenza Covid per il cambio turno. Hanno detto sì all’accordo il 99% dei votanti.