“Salviamo le montagne“. Il comitato in piazza. Battaglia contro i cantieri

A Bagni di Lucca sabato manifestazione contro la costruzione della strada forestale all’Orrido di Botri e della funivia Doganaccia-Corno alle Scale.

“Salviamo le montagne“. Il comitato in piazza. Battaglia contro i cantieri

“Salviamo le montagne“. Il comitato in piazza. Battaglia contro i cantieri

Ritorna la protesta per la strada di Botri. Sabato 11 maggio la marcia coordinata contro l’assalto alle montagne toscane. Esistono attualmente almeno 5 campagne di protesta della società civile che interessano diversi settori delle montagne della Toscana, dalle Alpi Apuane fino al Pratomagno.

Le Apuane, rilievi che vengono, sempre più, letteralmente sbriciolati e consumati per soddisfare un lucroso mercato del lusso, nonostante siano un parco regionale, rappresentano senza dubbio il caso più iconico ed eclatante di sfruttamento distruttivo e insostenibile delle montagne nella regione. Queste le ragioni per cui si torna in piazza secondo i promotori dell’iniziativa.

Le altre ragioni di protesta – viene ancora spiegato – si focalizzano contro lo sviluppo ecologicamente e paesaggisticamente insostenibile di aree naturali protette di valore nazionale ed internazionale: vanno dall’opposizione alla costruzione di una strada forestale nel cuore dell’Oasi dell’Orrido di Botri in Media Valle del Serchio alla costruzione della funivia Doganaccia-Corno alle Scale sulla Montagna Pistoiese: dal tristemente famoso impianto industriale eolico di Monte Giogo di Villore in Mugello aII’asfaltatura della strada di crinale del Pratomagno.

"Tutti progetti scriteriati e miopi di natura speculativa – si legge in un comunicato dei comitati delle Apuane, della Valle del Serchio, della Montagna Pistoiese, deII’Alto Mugello e del Pratomagno - ai danni delle sempre più rare risorse comuni naturali, ecologiche e paesaggistiche. Interventi decisi a tavolino sulla testa della gente, per il profitto di pochi e ai danni delle generazioni che verranno, ignorando ed aggirando sistematicamente i vincoli delle aree protette e dei piani paesaggistici. In aperto contrasto con quelli che sono i moderni principi di sviluppo sostenibile enunciati daII’Agenda 2030 deII’Onu che sono ormai saldamente parte del comune sentire della maggioranza dei cittadini".

"Sullo sfondo – conclude il comitato – un’idea diffusa del fare a qualsiasi costo cementificando o asfaltando luoghi fragili in zone dall’aspetto di suburbia e periferia urbana. E’ necessario che la politica, che rappresenta la comunità, recuperi il governo efficace di proposte che vadano a favore dell’interesse primario della maggioranza dei cittadini".

Marco Nicoli