Assalti a supermercati e gioiellerie, presa la banda, "In un minuto ripulivano tutto"

La maxi operazione dei carabinieri che ha portato a denunce e arresti per 25 persone

Uno degli assalti di notte

Uno degli assalti di notte

Lucca, 7 febbraio 2017 - "Era una banda affiatata, con capi, luogotenenti, persone che gestivano e ricettavano la merce rubata. Ed erano estremamente veloci nel compiere i colpi, le spaccate". I carabinieri descrivono così la banda di rumeni che è stata sgominata in Toscana. Rubavano di notte cellulari, tablet, gioielli, biciclette ma anche veicoli commerciali: tutto con la tecnica della "spaccata", infrangendo le vetrine con picconi e grossi martelli. Colpi che venivano compiuti in un minuto e mezzo. Con un valore complessivo della refurtiva di oltre seicentomila euro. Non è stato semplice risalire a tutta la banda, ma la lunga e meticolosa attività d'indagine dei carabinieri del comando provinciale di Lucca ha permesso di ricostruire tutta la tela.

Dieci le persone arrestate, due sottoposte all'obbligo di dimora. Otto le persone arrestate lungo tutto il periodo di indagine e altre sei denunciate. Venticinque persone che si alternavano nei colpi, compiuti un po' ovunque in Toscana e in Emilia Romagna. San Miniato (PI), Colle Val d’Elsa (SI), Buggiano (PT), Scandicci (FI), Montelupo Fiorentino (FI), Bientina (PI), Agliana (PT), San Giovanni Valdarno (AR), Empoli (PI), Montecatini Terme (PT), Barberino Val d’Elsa (FI), Pontassieve (FI), Campi Bisenzio (FI), Firenze, Siena, Prato, Cesena (FC), Modena, Parma, oltre quelli nella provincia di Lucca: queste le località dei colpi.

La banda entrava sempre in azione di notte, alla luce delle stelle: per questo i carabinieri hanno denominato l'operazione "Starlight". Cento gli uomini che hanno eseguito il blitz, coadiuvati anche da un elicottero. Costel Bordeianu e George Emanuel Bordeianu erano i due cugini a capo della banda, secondo le accuse. Il primo era addetto a effettuare i colpi di notte, il secondo si occupava più della ricettazione della merce, tenendo i contatti anche in patria con chi poteva acquistare gli oggetti di valore che venivano trafugati. La banda era un orologio svizzero e ogni ingranaggio aveva un suo significato. Ion Sandu Vasile si occupava dei mezzi con cui venivano compiuti i colpi: dovevano essere efficienti per sfrecciare ad alta velocità dopo le rapine. 

Costantin Catalin Donciu e Vasile Relu Vatamanu erano incaricati del trasporto e della custodia della refurtiva ed in particolare dei veicoli rubati; Florin Sunsea era un vero e proprio luogotenente in grado di assumere anche la direzione di singole operazioni in assenza di uno o di entrambi i cugini Bordeianu.

L'indagine si è mossa dopo due spaccate avvenute tra giugno e metà dicembre del 2015 al negozio Trony di Pietrasanta e quelle di dicembre 2015 al Mercatone Uno e all'ipermercato Conad di Altopascio. 

La banda non trascurava neppure il linguaggio da utilizzare quando si parlava della progettazione dei furti o di qualunque cosa avesse attinenza con essi: i suoi componenti, infatti, usavano un gergo ben collaudato e noto a tutti cosicché, da una lato non vi fossero equivoci tra gli interlocutori e, dall’altro, non fossero facilmente intercettabili dalle forze dell'ordine.