Raccolta di firme per Tommy, il cane in fin di vita separato dal suo padrone

Mobilitazione popolare per il meticcio vita separato dall’amico

Tommy è malato ma vorrebbe rivedere il padrone almeno un’ultima volta prima di morire

Tommy è malato ma vorrebbe rivedere il padrone almeno un’ultima volta prima di morire

Lucca, 21 maggio 2018  - È una corsa contro il tempo per salvare il povero Tommy, anziano meticcio gravemente malato di cuore e separato dal suo padrone, ospite di una residenza sanitaria di Marlia che non accetta gli animali. Ieri, tramite La Nazione, la direttrice del canile di Pontetetto aveva lanciato un disperato appello: «Lasciamo morire Tommy accanto al suo padrone». Col passare delle ore la situazione del malandato cagnolino si fa sempre più disperata ma se il messaggio di Sandra Palmucci non è servito a far cambiare idea alla direzione della casa di riposo, sempre ferma nel suo ‘no’ alla prospettiva di ospitare Tommy, quantomeno è servito a muovere la coscienza di tanti cittadini lucchesi, commossi dalla storia di questi due amici costretti a una dolorosa lontananza.

Per muovere a compassione la residenza sanitaria è stata promossa una raccolta di firme. Sarà possibile siglarla, a partire dal primo pomeriggio di oggi, alla clinica veterinaria San Concordio. A farsi carico dell’iniziativa è Marta Barresi: «Ho letto la storia di Tommy – spiega – ed è impossibile non rimanere toccati di fronte a una vicenda così triste. Il cane sta malissimo, purtroppo non ne avrà per molto, dobbiamo fare tutti qualcosa per regalargli un’ultima gioia e dargli la possibilità di trascorrere le sue ultime ore di vita a fianco del padrone. Accanirsi nel dire di no, solamente per un cavillo burocratico, è crudele. Da chi gestisce strutture che accolgono gli anziani soli, come quella di Marlia, ci aspetterebbe un po’ più di sensibilità e invece...».

Un'iniziativa  supportata dallo staff della clinica veterinaria La Fenice di Porcari, dove Tommy è stato ricoverato qualche giorno, ovvero dall’insorgenza di quella patologia cardiaca purtroppo incurabile e che inevitabilmente lo porterà alla morte, nel giro di pochi giorni: «Quando è arrivato qui – racconta il direttore sanitario de La Fenice, il dottor Roberto Ceccarelli – era in condizioni estreme. La nostra equipe ha fatto un miracolo ma al di là degli aspetti medici è stata la vicenda umana a coinvolgerci tutti. Tifiamo per tutti perché Tommy possa almeno rivedere il suo padrone un’ultima volta e siamo pronti a firmare la petizione: la miglior terapia per un cane in queste condizioni è l’affetto delle persone care». Anche solo per qualche ora.