“Natale a luci spente per tanti lavoratori“

Massimo Bani (Cisl Toscana Nord): “Sto sollecitando i Comuni, servono misure urgenti a sostegno del reddito e i critieri sono dirimenti“

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La tredicesima? Quest’anno rischia di evaporare sotto l’effetto di tasse, bollette, inflazione oltre ai contraccolpi ancora non smaltiti di due anni di pandemia. Altro che strenne da mettere sotto l’albero. Un Natale che si prospetta a luci spente per molte famiglie, come ci conferma Massimo Bani, segretario generale Cisl Toscana Nord.

“Stiamo vivendo una situazione difficilissima anche nella nostra provincia, come purtroppo ci confermano anche i dati Caritas, e le richieste di aiuto e di misure di supporto che arrivano quotidianamente ai nostri sportelli – dice – . La gente non ce la fa più. Caro bollette, inflazione e evidenti fenomeni speculativi stanno creando il tilt e, soprattutto, si stanno mangiando almeno il 20 per cento delle buste paga“. Un allarme generalizzato che non tranquillizza dal punto di vista dei consumi che iniziative come il Black Friday, in questi giorni, tentano di smuovere. “Come organizzazioni sindacali abbiamo chiesto un intervento sia a livello provinciale che per tutta la Toscana Nord anche alle amministrazioni comunali: l’intento è quello di creare un fondo per aiutare le famiglie in difficoltà rispetto all’energia, e chiedere l’innalzamento della zona Isee“, fa sapere Bani. Segnali di apertura arrivano da Capannori, Porcari, Altopascio. “Ci auguriamo che a breve anche il Comune capoluogo voglia riceverci, perchè queste misure non possono aspettare – sottolinea il segretario Cisl Toscana Nord – e soprattutto non possono essere svincolate da criteri per i quali è necessario un confronto con le parti sociali“.

Aiuti ai cittadini ma anche alle aziende. “Stiamo parlando non di soldi a pioggia ma di aiuti legati a investimenti sul recupero e il risparmio energetico per aziende e lavoratori, nell’ottica delle rinnovabili e dell’abbattimento dei consumi. Il vincolo costante deve essere quello, in generale, sulle regole, il rispetto di contratti e normativa sulla sicurezza“. Resta il fatto che chi era povero oggi lo è un po’ di più. Chi non lo era sta “scivolando“. “Cresce la soglia di povertà, servono misure urgenti attraverso le risorse del Pnrr, nella chiave di investimenti che guardino al futuro“.

Lavoro, futuro, regole. E il reddito di cittadinanza? “Qualunque reddito – risponde Massimo Bani – se non supportato a politiche attive sul lavoro è mera assistenza che non coglie gli aspetti fondamentali, l’investimento sul futuro. Non servono soluzioni tampone ma strategie lungimiranti“. I giovani possono essere la chiave di volta, ma il lavoro “intermittente“ non aiuta. “Per questo occorrono pensioni di garanzia. In questo momento storico è essenziale che amminsitrazioni e associazioni di categoria facciano quadrato trovando soluzioni che tengano conto dei fattori che incidono profondamente sulla capacità di spesa e di acquisto di ogni lavoratore. I costi delle cartiere, aziende energivore per eccellenza, sono triplicati. Spero che questa situazione non sfoci in cassa integrazione ma piuttosto approdi a fondi legati a investimenti sull’energia“.

Laura Sartini